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MotoGP, Puig mette di traverso Repsol Honda: farà ricorso contro la sanzione a Marquez

Il team Principal ha deciso di opporsi allo spostamento della sanzione dal GP di Argentina (al quale Marquez non prenderà parte), come inizialmente scritto dai Commissari FIM, al GP di Austin

MotoGP: Puig mette di traverso Repsol Honda: farà ricorso contro la sanzione a Marquez

Ce lo aspettavamo: il team Repsol Honda, ma sarebbe meglio dire Alberto Puig, in direzione ostinata e contraria come del resto è nel suo personaggio, ha presentato ricorso contro lo 'spostamento' della sanzione - il doppio long lap - inizialmente assegnato dal Panel FIM a Rio Hondo, e poi rettificato nel 'prossimo Gran Premio' al quale Marcquez parteciperà, cioè Austin.

Abbiamo scritto QUI perché la ratio della legge per l'imposizione di una sanzione è quella di farla rispettare, cioè eseguire. Ma abbiamo anche aggiunto che la FIM e la Dorna dovrebbero dotarsi di persone con maggiore cultura ai posti di comando. Perché emettere un comunicato ufficiale non è come scrivere la lista della spesa. Le parole contano.

Ecco dunque quelle dettate da Puig:

"In relazione alla sanzione comminata dalla FIM a Marc Marquez per l'incidente di gara avvenuto nel Gran Premio del Portogallo, il Repsol Honda Team ritiene che la modifica della sanzione, consistente in un cambiamento dei criteri sul momento in cui la sanzione deve essere applicata, e che tale modifica è stata emessa dalla FIM due giorni dopo che la sanzione iniziale era definitiva, non sia in linea con il regolamento vigente della FIM per il Campionato del Mondo MotoGP. Per questo motivo, il Repsol Honda Team intende utilizzare tutti i mezzi di ricorso offerti dalla normativa vigente per difendere i propri diritti e interessi legittimi, che ritiene violati a seguito dell'ultima risoluzione adottata, e in particolare ha debitamente presentato un ricorso presso i Commissari d'Appello della FIM".

Ora, Puig ha ragione: il Panel FIM ha commesso un errore. Doveva dall'inizio scrivere 'next race', è ovvio. Ma il tentativo di cercare di evitare la sanzione a Marc, ad Austin, in uno dei suoi circuiti preferiti e dove è quasi imbattibile, pur comprensibile è sbagliato. Rischia di compromettere ulteriormente l'immagine di uno dei più talentuosi piloti che abbia mai calcato le piste del mondiale.

In questo momento Marquez non ha bisogno di un'altra vittoria, ma di qualcuno che pensi veramente a lui, che gli voglia bene. Che lo consigli per il proseguio della sua carriera, non per la macchina da guerra che indubbiamente è in pista.

 

 

 

 

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