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MotoGP, Il buio oltre la frase, Puig: "abbiamo una moto competitiva, torneremo forti"

Il Team Principal della Honda non si nasconde dopo la disfatta del Sachsenring ma non offre soluzioni oltre a quella di un Marquez sulla via (lunga) della guarigione e nonostante i risultati riafferma la competitività della RC213-V nonostante i fatti

MotoGP: Il buio oltre la frase, Puig:

Il GP del Sachsenring è stato il fondo solido, di roccia, toccato dalla Honda nel campionato del mondo di velocità.

Pol Espargaró e Álex Márquez non hanno terminato la gara per vari motivi e Stefan Bradl si è classificato 16° - ultimo di coloro che hanno terminato la gara - Il sostituto dell'otto volte campione si è piazzato a oltre 52 secondi dietro al vincitore Fabio Quartararo.

Un risultato che va oltre l’assenza dell’otto volte iridato Marc Marquez, ancora in convalescenza dopo la quarta operazione al braccio destro dopo l’incidente di due anni fa a Jerez.

Se si guarda al passato, infatti, la Honda aveva ottenuto 633 gare consecutive a punti nella classe regina. Era dal 1982 che non si verificava una situazione simile. Ci sono voluti 40 anni per rivivere un simile incubo.

"Non conosco le statistiche. So solo che al momento non siamo nella situazione giusta e che dobbiamo cambiare completamente la situazione. L'abbiamo fatto molte volte in passato, siamo Honda!", ha detto con l’usuale piglio Alberto Puig, che si rifiuta di alzare bandiera bianca a nome di una squadra abituata, prima del suo arrivo, a mietere successi.

La cosa strana è che Puig, al di là di questa risposta di circostanza, invece di prendere posizione e anticipare cambiamenti continua a guardare il grande futuro che il team Repsol Honda ha…dietro le spalle.

"La storia di Marc sta andando per la sua strada - spiega, e poi aggiunge - È stato operato e fortunatamente sta andando bene. Ma non possiamo credere che tutto sia super positivo. La cosa positiva è che abbiamo una moto competitiva e possiamo tornare al nostro normale livello di gare e di risultati".

Dove sia la competitività della RC213-V 2022 non si capisce, ma Puig prosegue.
"Ho parlato con Marc. È felice e il suo braccio destro sta progredendo. Ha incontrato i medici e sta facendo ciò che gli è stato detto di fare. Ma possiamo essere certi che sta seguendo la situazione sui circuiti e sono sicuro che tornerà presto per vedere cosa sta succedendo di persona, per capire come stiamo cercando di migliorare la moto”.

Puig dunque non fa altro che…aspettare il salvatore, se non della patria, quantomeno della squadra, dopo che l’inserimento di Jorge Lorenzo e Pol Espargarò (e non parliamo dell'ingresso seguito subito dalla fuoriuscita di Alex Marquez) ha dato i risultati che tutti conosciamo.

"È chiaro che non è stato un buon weekend e dobbiamo analizzarlo al più presto per sapere come uscire da questa situazione - aggiunge ancora Alberto Puig riferendosi alla disfatta del Sachsenring - Non ci stiamo nascondendo. Sappiamo di dover migliorare. Assen è sempre una pista difficile, è un circuito molto impegnativo. È necessario avere una moto con un buon equilibrio perché ci sono alcune curve ad alta velocità e altre molto lente, è necessario avere un buon controllo della moto, altrimenti si possono avere molte difficoltà”.

Sì, bene, ma i risultati del GP di Germania parlano da soli ed anche se il clima ad Assen non dovrebbe far ripetere il problema di alte temperature della RC213-V lamentato da Stefan Bradl che ha lamentato quasi addirittura ustioni per una ‘moto infuocata’, non si capisce come queste parole offrono uno spiraglio di soluzioni.

Tutto ciò mentre all’orizzonte, come è stato il caso di Petronas con il team satellite Yamaha, si profilano incertezze da parte dello storico sponsor Repsol che in tempi calamitosi per i petrolieri come quelli attuali, potrebbe decidere di rivedere le sue strategie a fronte di un così clamoroso calo di risultati.

Sul fronte Honda, però, al di là delle parole di circostanza di Alberto Puig, tutto tace a lasciare intendere una granitica perseveranza della casa madre nella gestione del team. Ma si tratta di un silenzio-trincea volto ad evitare commenti negativi o dietro la mancanza di una presa di posizione di qualcuno al di sopra di Puig si nasconde qualcos’altro?

Dopo il ritiro di Suzuki nessuno si aspetta nulla di simile dal colosso nipponico, rientrato con la sfida ai 2 Tempi con la 4 Tempi NR 500 nel 1979, ma è certo che la MotoGP ha bisogno della Honda. Ma non di questa Honda.

 

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