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MotoGP, Bradl: "La Honda mi ha bruciato il piede e la mano, non è accettabile"

Il collaudatore tedesco inviperito: "Non so neanche perché ho finito la gara, con questo caldo la moto non è guidabile e serve urgentemente una soluzione. Mi sono sentito uno stupido nel mio GP di casa"

MotoGP: Bradl:

Stefan Bradl nelle ultime tre stagioni ha recitato il ruolo di sostituto di Marc Marquez con grande professionalità. Il tedesco è salito in sella per prendere il posto del campione ferito dopo Jerez 2020 e ogni volta che c'è stato bisogno per Marc di fermarsi, lui ha risposto presente all'appello, comportandosi da grande uomo squadra oltre che da eccellente professionista.

Eppure ieri, al termine della gara del Sachsenring, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai colleghi di Speedweek che di certo non sono molto aziendaliste ed anzi lanciano un vero atto d'accusa nei confronti della Casa giapponese, rea di aver messo in pista una moto non adatta ad affrontare una gara calda come quella di ieri. Si è trattato infatti di un GP di Germania con condizioni meteo proibitive, come testimoniavanoi volti dei piloti prima di salire sul podio ed anche le loro dichiarazioni. Il vincitore Quartararo ha ammesso candidamente ieri "questa gara è stata peggiore della Thailandia o dell'Indonesia, faceva un caldo terribile". 

Una situazione che ha evidenziato un problema della Honda, che ha un'aerodinamica non adatta a dissipare il calore generato, come testimoniano le piccate parole di Bradl.

"Pol si è fermato per i lividi e anche per il caldo - ha detto Stefan -  Non so nemmeno perché ho finito la gara. Ero a più di 21 secondi dal penultimo. Ci si sente stupidi quando nel Gran Premio di Germania si fa la figura dell'ultimo scemo. È stato terribile. Honda non è riuscita a sviluppare una carenatura che permetta ai piloti di sopravvivere a questo caldo. Questo messaggio deve passare, questa situazione non è accettabile. Ho vissuto molte gare brutte e calde, ma il motivo per cui ho terminato questa gara non lo so davvero".

Una situazione che ricorda le ustioni che riportava Loris Capirossi in sella alle prime Ducati da MotoGP, delle moto fantastiche ma anche dei veri incubi per i piloti da questo punto di vista. 

"Dopo due giri non potevo tirare il freno perché avevo le dita bruciate. Con così tante curve a sinistra, la mano destra riceve solo un po' di vento, il che ha peggiorato ulteriormente il problema. Dopo dieci giri, anche il mio piede destro era bruciato. In queste condizioni meteorologiche la moto è inguidabile, dobbiamo trovare urgentemente una soluzione".

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