Tu sei qui

La MotoGP si avvia verso il congelamento dei motori fino al 2027

La Grand Prix Commission è vicina ad approvare la misura per ridurre i costi in vista dell’entrata in vigore del nuovo regolamento tecnico, che prevede propulsori con una cilindrata ridotta a 850cc

MotoGP: La MotoGP si avvia verso il congelamento dei motori fino al 2027

Dopo lunghe discussioni, il congelamento dello sviluppo dei motori della MotoGP nel biennio 2025-2026 sta per diventare realtà. Secondo i colleghi di Motorsport.com, la misura verrà infatti ratificata nella prossima riunione della Grand Prix Commission, che dovrebbe tenersi prima del GP dell’Emilia-Romagna, in programma nel fine settimana del 20-22 settembre a Misano. 

Con l’entrata in vigore del nuovo nuovo regolamento tecnico nel 2027, che prevede la riduzione della cilindrata dei propulsori da 1000 a 850cc, gli organi di governo del campionato hanno deciso di contenere gli investimenti dei costruttori negli ultimi due anni di utilizzo dell’attuale generazione di motori, per permettere loro di concentrare più risorse sugli sviluppi futuri.

Una strategia che ricalca quella adottata tra l’inizio del 2020 e la fine del 2021 per alleviare l’impatto della pandemia di Covid-19 riducendo i costi delle Case e che vederà esenti dalla limitazione tutti i costruttori che godono delle concessioni. 

Una volta approvata la modifica al regolamento, tutte le Case ad eccezione di Yamaha e Honda che possono contare sulle concessioni, salvo che queste ultime non ottengano risultati tali da modificare la loro fascia di appartenenza, dovranno quindi omologare i loro motori prima del Gran Premio della Thailandia che inaugurerà la stagione 2025 e non potranno più modificarli fino al termine della stagione 2026. Salvo interventi richiesti e approvati per ragioni di sicurezza.

Benché tutti i marchi potranno beneficiare di una riduzione dei costi in una fase critica come il biennio 2025-2026, in cui sono chiamate a portare avanti in parallelo lo sviluppo del progetto 2027 e l’evoluzione delle moto attuali, a trarre i maggiori benefici dal congelamento dei motori saranno quasi certamente i costruttori giapponesi e la Ducati, grande sostenitrice del provvedimento, come ci aveva anticipato Gigi Dall'Igna, ospite del nostro Bar Sport a maggio. 

Se da un lato godere delle concessioni permetterà alla Yamaha e alla Honda di continuare a lavorare liberamente sui propri propulsori, per cercare di recuperare almeno una parte della competitività persa nelle ultime stagioni, dall’altro lato il congelamento dei motori garantirà alla Casa di Borgo Panigale di mantenere con più facilità la supremazia che ha sui suoi avversari, fino all’entrata in vigore del nuovo regolamento tecnico. 

Limitare le aree di intervento significa infatti dare ai costruttori meno margine di manovra per sviluppare e migliorare le prestazioni delle proprie moto e, conseguentemente, per cercare di ridurre il gap dalla Ducati, regina indiscussa della MotoGP attuale.

Articoli che potrebbero interessarti

 
 
Privacy Policy