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MotoGP, Il manager di Mir: "O Joan firmerà con Honda o resterà a casa"

Paco Sánchez: "Non c'è un piano B. Mir non ha paura di Marquez e HRC potrà fare una moto adatta a lui. Spero che Marc torni presto, abbiamo già perso Valentino e non possiamo perdere un'altra icona"

MotoGP: Il manager di Mir:

C’è un mistero nel mercato MotoGP di quest’anno: perché Honda non abbia ancora chiuso l’accordo con Joan Mir. Né la Casa né il pilota al momento hanno altre alternative, ma sebbene il matrimonio fosse sembrato scontato, al momento non c’è stata ancora la consegna dell’anello di fidanzamento.

A parlarne, intervenendo sul canale YouTube TR MotoGP, è stato Paco Sánchez, manager del pilota di Maiorca.

Dovreste fare certe domande ad Alberto Puig - ha allargato le braccia - Non so quale sia il motivo per rimandare tanto questa decisione. Credo che Acosta non sia la causa perché penso che debba rimanere un altro anno in Moto2, non credo sia preparato per il salto in MotoGP. È un grande pilota e avrà un bel futuro davanti a sé, ma gli serve ancora esperienza, non si può mettere il peso di Honda sulle spalle di un ragazzo molto giovane e lui non è stupido”.

Due cose sono certe: Mir non ha paura di confrontarsi con Marquez e non ha altre alternative.

Joan non ha paura di nulla. Sa che Marc ha guidato con questa moto per tutta la sua vita, ma sa anche che o firmerà per HRC o starà a casa. Non esiste un piano B” ha confessato il manager.

Yamaha e Ducati sono due strade chiuse.

Ho parlato con Lin Jarvis prima della notizia dell’addio di Suzuki e mi aveva già confermato che Morbidelli avrebbe continuato in Yamaha nel 2023 - ha spiegato - Con Paolo Ciabatti ho parlato dopo l’annuncio e mi hanno detto chiaramente che non sarebbero entrati nelle trattative con Joan perché hanno una filosofia diversa”.

Quindi bisogna trovare un accordo con Tokyo e, come sempre in questi casi, i soldi contano.

Naturalmente le condizioni economiche di Joan non sono quelle di un debuttante, è un campione del mondo - non ha nascosto Sánchez - Per me Honda è la Casa numero 1 del mondo, ma si può sempre succedere di trovarsi in un momento difficile. Suzuki è l’Atletico Madrid, Honda è il Barcellona o il Real Madrid, devono vincere ogni anno, arrivare 2° è già uno schifo. Per questo penso che abbiano dei dubbi e che a prendere la decisione non sia solo una o due persone, ma un gruppo che sta supervisionando tutto”.

Cosa sta accadendo, allora?

Il loro pilota numero 1 ha subito una serie di problemi, circostanze imprevedibili di cui nessuno ha responsabilità - ha spiegato Paco - Quando perdi la tua stella che ha portato a vincere la tua moto, perdi anche la strada nello sviluppo. Avevano già perso Pedrosa, poi sono arrivati Lorenzo ed Espargarò, che sono diversi. Pol guida con la ruota posteriore, Marc con quella anteriore, così sono stati fatti cambiamenti sulla moto e non sono stati in grado si raggiungere i risultati sperati. Quando entri in una spirale negativa, poi va tutto male”.

A proposito di Marc, il manager spagnolo ha le idee chiare: “spero che Marquez torni presto, è un’icona del campionato, abbiamo già perso Valentino e non possiamo perdere anche Marc”.

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