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MotoGP, Petrucci: “In SBK nessuna proposta concreta, farò la Dakar con KTM”

“Dovrò imparare tante cose, anche quanti stivali portare. Dieci anni fa nessuno sapeva chi fossi in MotoGP, ora ripartirò da zero nei rally"

MotoGP: Petrucci: “In SBK nessuna proposta concreta, farò la Dakar con KTM”

Manca solo il comunicato, ma alla fine è certo: Danilo Petrucci correrà la prossima Dakar con KTM. A comunicarlo è stato il pilota stesso in occasione della conferenza stampa della vigilia del weekend di Aragon. Da parte del portacolori Tech3 c’è grande gioia e soddisfazione per quella che sarà una nuova avventura che inizierà una volta terminata la stagione MotoGP.

“Quello che posso dire è che ho raggiunto un accordo con la KTM per partecipare alla Dakar 2022 – ha svelato Petrucci – Ho parlato con loro e siamo arrivati a definire la partecipazione alla prossima Dakar. Ovviamente sono molto felice, dato che per me sarà  una nuova esperienza, in un contesto completamente diverso da quello della pista. Recentemente ho anche avuto modo di parlare con il gruppo di lavoro che cura la Dakar e non vedo l’ora di iniziare. Ci saranno tante cosa da imparare e capire, ma non vedo l’ora di iniziare questa nuova sfida”.

La sfida è avvincente, ma al temo stesso piena di incognite.

“Prima della gara andremo sulla dune per allenarci, anche se ci saranno da capire molte cose come ho già detto. Giusto per fare un esempio, non so nemmeno quanti stivali portare (sorride). La cosa che mi affascina è che 10 anni fa nessuno sapeva chi fossi in MotoGP, mentre ora arrivo alla Dakar partendo da zero. Chissà, magari tra 10 anni vincerò qualcosa anche nei rally, sarebbe fantastico”

La preparazione sarà una fase cruciale per Danilo in vista del Raid in Arabia.

“Quando corri in MotoGP non ti puoi allenare con i prototipi, infatti si va poco in moto in pista durante la stagione. Con quelle da fuoristrada puoi invece allenarti quando vuoi. Il problema è che con le moto da rally non ci sono molti posti per allenarsi, sia come spazi che come permessi per percorrere lunghe distanze. Per questo motivo ti alleni con l’Enduro, che è la scelta prediletta da parte dei piloti”.

Nell’ultimo periodo il nome di Petrucci era circolato anche all’interno del paddock della Superbike. Honda aveva infatti sondato la strada.

La cosa che ho sempre fatto fatica a digerire è che se un team vuole correre con pilota, gli presenta un’offerta concreta. Invece ci sono più che altro sondaggi. Con KTM, invece, è bastato mezzo pomeriggio per mettersi d’accordo, perché se uno vuole fare le cose le fa, senza tirarla troppo per le lunghe per motivi di sponsorizzazioni o amicizie. Di queste dinamiche ne ho abbastanza”.

Tornando al discorso Dakar, in questi mesi Danilo Petrucci ha condiviso gran parte del suo tempo con Jacopo Cerutti, pilota comasco specialista nei Raid.

“Ho visto Jacopo alla Sei giorni di Enduro, condividendo molto tempo. Lui spingeva per farmi correre il Rally del Marocco prima della Dakar, infatti questa cosa l’ho chiesta a KTM. La Casa però ha voluto che rimanessi focalizzato sulla MotoGP e il finale di stagione. Faremo però diversi giorni di allenamento per capire e imparare. In un rally ci sono tante varianti e aspetti imprevedibili. Cito il cambio del percorso, che magari può subire modifiche all’ultimo. Al tempo stesso però dovrò conoscere la navigazione e la stesura del road book. Però è bello, perché fari tappa in località dove magari non passerai mai più nella tua vita”.

L’ultima considerazione riguarda la bagarre in MotoGP.

“Pare strano, ma in questa MotoGP, quando sei davanti, sei più tranquillo nella bagarre. Quando ti ritrovi in mezzo è un bel circo”.  

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