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MotoGP, Mir: "Il numero 1 sul cupolino? Meglio il 36, ci ho vinto due mondiali"

"Sarei felicissimo di aiutare Rins, ma bisogna vedere se ci saranno le condizioni. Voglio fare il massimo anche su questa pista: la pressione non mi ha tolto la velocità, me l'ha data"

MotoGP: Mir: "Il numero 1 sul cupolino? Meglio il 36, ci ho vinto due mondiali"

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Brilla che quasi ancora non ci crede, ma Joan Mir anche da campione del mondo è umile e senza eccessi.

“Mi sento mentalmente forte. Nel senso che, quando ero sotto pressione e non dovevo fallire, non ho fallito. Anche la pressione mi ha aiutato ad essere ancora più competitivo. La pressione non mi ha tolto la velocità, me l'ha data”.

Si gode questo di GP di Portimao, il neo campione del mondo. Il suo sorriso ha fatto il giro del mondo, e adesso Mir è una star. Ma non per questo vuole fare la comparsa. “Brivio mi ha detto che vorrebbe che indossassi il numero 1, ma non è del tutto sicuro perché con il 36 sono già stato due volte campione del mondo ed è un numero che mi porta fortuna”.  

Anche per lui sarà un week-end di battaglie, Mir ha voglia di chiudere in bellezza.

“Arrivo qui in Portogallo come ogni fine settimana, per dare il 100 per 100 e fare del mio meglio, vedremo se ho il pacchetto competitivo per vincere, se sarà così, cercherò di lottare per la vittoria e di dare tutto. E’ importante, ma è importante anche rispettare il mio compagno di squadra perché abbiamo anche l'obiettivo di vincere in mondiale costruttori e non riusciamo a dormire, quindi dobbiamo fare tutti e due un buon risultato”

Puoi aiutare Alex Rins? 

“È importante vedere in che modo potrò farlo. Sarei felicissimo, è la verità, ma perché si presenti la situazione in cui io possa aiutarlo, bisogna che Morbidelli sia dietro di lui e, in quel caso, io primo, Rins secondo e Morbidelli terzo. Altrimenti credo sia a pari merito con Morbidelli, ma Franco ha più vittorie”.

Mir ha un pensiero per tutti. Anche per Albert Arenas, che si giocherà il titolo mondiale Moto3 questo fine settimana.

“Albert non ha molti punti di vantaggio e può essere proclamato campione, ma la Moto3 è difficile, il ragazzo deve essere molto determinato in base ai momenti e correre dei rischi, ma anche fino a un certo punto”.

Quel che resta di Mir è l’idea di un modo effervescente. Una stagione clamorosa.

Ho imparato molto. Difficile dire cosa, perché internamente sono maturato di più, ho potuto sfruttare in questa stagione le virtù che avevo, e l’ho fatto nel migliore dei modi, ho dato tutto e sicuramente la velocità non è stata delle migliori. Non sono stato il più veloce di tutti in tutti i test durante tutte le gare, ma sono stato il più costante, il più costante e di solito ero quello davanti e questo ci ha portato a sfruttare le virtù della Suzuki”.

E ancora: “Forse non era la moto per vincere in molte gare, ma quando non era lì per vincere eravamo sul podio e abbiamo ottenuto punti. Penso di essere fiducioso per il prossimo anno, perché possiamo fare una buona stagione se miglioreremo un po’ di più la nostra velocità. E così senza nessuna pole abbiamo conquistato il titolo, quindi il giorno in cui avremo quella velocità per fare quelle cose, con una moto ancora più competitiva, penso che potremo fare un campionato impressionante”.
 

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