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MotoGP, Pirro: la Ducati GP18 è nata bene

Il collaudatore promuove la nuova Desmosedici: "già ai livelli della vecchia e richiede meno forza. Dall'Igna ha preparato qualche sorpresa"

MotoGP: Pirro: la Ducati GP18 è nata bene

Quando i riflettori si accendono sul palcoscenico, loro vanno a rifugiarsi dietro le quinte. È il destino del collaudatore, tanti chilometri e fatica ma poca gloria. Così a Sepang, Michele Pirro sceso da poco dalla Desmosedici 2018 scherza sulle sue prestazioni: “visto che l’altro giorno avete scritto che Casey è stato velocissimo dopo pochi giri, oggi dovete fare lo stesso con me”.

Il collaudatore pugliese effettivamente merita gli applausi, perché c’è tanto anche di suo nella rinascita della Ducati. “Scherzi a parte, Casey ha girato forte ed essere al suo livello per me è importante”, continua.

Ora però devi dirci qualcosa sulla GP18…
Questa è stata la prima giornata di test per me, l’occasione per fare qualche giro con la moto nuova e le sensazioni sono positive. Sono molto contento perché partiamo da una base molto buona e questa Desmosedici è nata bene. Possiamo ancora migliorare su alcuni aspetti in cui difettavamo l’anno scorso”.

Ora la moto curva, come dite voi piloti?
Non abbiamo risolto del tutto il problema, ma abbiamo più margine nelle regolazioni per migliorare questo aspetto”.

Sei ottimista?
Quando provi una moto nuova, girare subito al livello della vecchia è un aspetto molto positivo. Nei prossimi giorni capiremo ancora meglio quale sia il suo potenziale, grazie a Dovizioso e Lorenzo”.

Se dovessi descrivere in poche parole la Desmosedici 2018…
La prima sensazione è che questa moto sembra richiedere meno fatica nella guida, poi chiaramente bisognerà spingerla al limite per capire meglio. Usare meno forza per ottenere lo stesso risultato ti permette di spingerti più avanti. Sappiamo che ormai togliere mezzo secondo al giro è impossibile, quindi dobbiamo provare a togliere qualche centesimo in tutte le aree”.

Non si rischia di rompere l’equilibrio raggiunto?
Dobbiamo cercare di mantenere i nostri punti di forza, che sono la frenata all’accelerazione, e insieme migliorare le velocità in centro curva. Dalle prime sensazioni, sembra che la moto nuova possa aiutare in questo senso”.

Quali pensi saranno i primi commenti di Andrea e Jorge domenica?
Non c’è stato un stravolgimento, quindi mi aspetto che possano essere veloci quanto con la vecchia e poi iniziare a sistemare l’assetto”.

Hai visto in pista anche le principali rivali, che impressione hai avuto?
“Per misurare il livello della Honda bisogna aspettare che arrivino Marquez e Pedrosa, sono loro a piazzare l’asticella. Penso che anche loro abbiano lavorato sui particolare, ma come stanno realmente le cose lo vedremo solo alla prima gara in Qatar”.

Intanto la Honda ha fatto debuttare una carena molto simile alla vostra…
Da una parte fa piacere che gli avversari ci copino, perché significa che abbiamo delle soluzioni che funzionano. Dall’altra dispiace perché significa che dovremo reagire, ma siamo pronti”.

Dall’Igna ha qualche sorpresa in serbo?
“Gigi ci ha abituato negli ultimi anni a tirare sempre fuori qualcosa dal cilindro, anzi dal bauletto (ride) Aspettatevi qualcosa”.


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