Rientrando nel gruppo D stabilito dal sistema di concessioni introdotto dalla MotoGP nel 2024, Honda e Yamaha hanno potuto beneficiare di diverse agevolazioni nella stagione che si è conclusa il mese scorso a Barcellona. Pur avendo a disposizione test illimitati, due aggiornamenti aerodinamici, sei wild card e la possibilità di continuare a sviluppare il motore nel corso dell’anno, la Casa di Tokyo non è riuscita a compiere dei passi avanti significativi. Finendo per occupare ancora una volta il quarto e ultimo posto della classifica Costruttori, a 49 punti di distanza dai rivali della Yamaha, terzi con due moto in meno in griglia, e ben 647 lunghezze di ritardo dai campioni della Ducati.
Interrogato dai colleghi di Motorsport.com sull’apporto dato dalle concessioni, Joan Mir ha risposto senza giri di parole quando gli è stato chiesto che posizione in classifica occuperebbe il costruttore giapponese se non avesse potuto godere di tali vantaggi: “Quest’anno probabilmente la stessa posizione in cui siamo. Spero ci aiutino il prossimo anno, ma nel breve termine non abbiamo ottenuto alcun vantaggio. Lo vediamo dai risultati”
Amareggiato dal fatto di non aver provato una nuova moto nel primo test in ottica 2025, ma soltanto alcuni elementi già provati in precedenza, il maiorchino ci ha tenuto a ribadire ancora una volta la necessità di continuare a sviluppare la RC213-V.
“Dobbiamo trovare un modo per ottenere buone parti, che ci aiutino a essere più veloci. Al momento non ci siamo riusciti” ha sottolineato Joan, apparso molto scettico sul fatto che poter svolgere più test nel corso dell’anno rappresenti effettivamente un vantaggio per i piloti titolari. “Il fatto che i piloti ufficiali possano fare più test non credo sia un vantaggio, perché se la moto fosse migliore sarei più veloce. È per questo che abbiamo un test team - ha spiegato - Se stiamo tutto il giorno a provare tra una settimana e l’altra, non ci riposiamo psicologicamente. Facciamo un test, una gara, un test… A volte è peggio, non meglio”.
Proprio in quest’ottica, l’iridato 2020 di MotoGP si augura che la Honda possa trarre presto qualche beneficio dal fatto aver irrobustito il proprio test team, affiancando a Stefan Bradl i due ex piloti Aleix Espargaró e Takaaki Nakagami.
“La squadra non era abbastanza numerosa quest’anno. Avevamo un solo collaudatore e onestamente potevamo migliorare molte delle infrastrutture del test team. Lo stanno facendo e penso che sarà moltopositivo per il prossimo anno - ha osservato Mir - Il test team adesso è stato rinforzato e dobbiamo farlo lavorare per avere le cose giuste”.