Il 3° posto nella Sprint di Aragon ha un significato speciale per Pedro Acosta. È la quarta volta che il debuttante della GasGas sale sul podio il sabato, ma oggi c’è qualcosa di diverso. “È il primo podio in una Sprint in cui nessuno mi è caduto davanti, quindi è il primo vero podio - spiega con un sorriso - A Jerez in molti erano andati a terra e al Mugello era successo a Martin”.
Proprio in Italia aveva raccolto l’ultima soddisfazione dopo un periodo complicato, in cui i risultati tardavano ad arrivare. Anche questo fine settimana, in realtà, non era iniziato con il piede giusto.
“Ieri era stato tutto complicato ed era stata colpa mia non entrare in Q2 e in Q1 c’erano tanti piloti veloci. Poi la Sprint è stata quella che tutti si aspettavano, c’era poco da fare” ha scherzato riferendosi alla superiorità di Marquez.
Pedro non è stupito della sua vittoria.
“Ce lo si poteva aspettare, sono felice di lui. Credo che sia positivo per il campionato, per noi i piloti giovani, per tutta la sua gente. Dopo l’operazione che ha avuto, ha dimostrare di avere due grandi palle e non solo per quello che ha fatto oggi, ma per tutto quello che ha passato - il riconoscimento di Acosta - Come mai è così forte qui? Non lo so, non ho ancora capito come mai lo era stato Vinales ad Austin. Qui è sempre andato bene, come ad Austin e al Sachsering, penso sia una pista speciale per lui, come molte altre”.
Poi è tornato a parlare di se stesso e di come ha raddrizzato il weekend.
“Ho ritrovato fiducia e soprattutto ho guidato senza commettere errori - ha spiegato - Erano tante gare che facevamo cambiamenti sulla moto e sbagliavo molto in gara. Sono contento perché ora ho una moto che conosco, forse non è veloce come quella che avevo prima, ma è consistente e il 70% delle volte è meglio. Devo ancora migliorare, mi mancano ancora delle cose in alcune aree, ma ho fatto un bel passo avanti. Abbiamo riportato la moto alla base di inizio anno. Poi ho cambiato il telemetrista e questo ci rilassato tutti, compreso me che ora ho una persona solo da ascoltare e non 50”.
A volte tornare sui propri passi è positivo.
“A inizio stagione non avevo problemi nel giro secco: in Qatar ero entrato direttamente in Q2, a Portimao avevo passato le Q1, ad Austin ero veloce. Forse questa moto non è veloce sul giro come l’altra, ma in gara posso esserlo di più - ha continuato - Sono contento perché è stata una buona giornata. Siamo riusciti a migliorare un po’ nonostante le cattive condizioni della pista, quando c’è poco grip riusciamo a essere veloci, ma ci manca ancora di adattarci velocemente quando aumenta. Oggi le sensazioni erano quelle del primo turno di prova, la pioggia non ha aiutato sicuramente, ma il problema è che abbiamo dovuto fare tutto all’ultimo minuto”.
Prima di congedarsi, Acosta si è lamentato delle condizioni della pista sul rettilineo di partenza.
“È stato un po’ strano perché a tanti è scivolato il posteriore al via, è successo a me, a Pecco, e credo che per domani debbano risolvere il problema perché è pericoloso” ha sottolineato.