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MotoGP, A Sepang è lotta contro il tempo: pochi test per acciuffare Ducati

Tre giorni con i collaudatori, 5 con i piloti e poi inizierà la stagione. Cosa serve ad Aprilia, KTM, Honda e Yamaha per raggiungere la Rossa, che non deve perdere la strada

MotoGP: A Sepang è lotta contro il tempo: pochi test per acciuffare Ducati

Tre giorni di test con i collaudatori, altri 5 con i piloti e poi via, si parte.Per la MotoGP non è un inverno facile, il tempo è poco e prendere le scelte giuste prima dell’inizio della stagione non sarà semplice. Ci sono poche giornate per controllare che tutto il lavoro fatto a casa vada nella giusta direzione, con la speranza di non prendere abbagli che potrebbero costare molto cari. Ne sa qualcosa Ducati, che nel 2022 si era complicata la vita da sola, salvo poi tornare sui suoi passi e e sistemare tutto nel migliore dei modi.

Domenica, a Sepang, saranno protagonisti i collaudatori per tre giorni, poi dal 10 al 12 febbraio sarà la volta dei piloti e, infine, l’11 e il 12 marzo a Portimao ci sarà l’ultimo test, due settimane prima della prima gara dell’anno.

Cosa cercheranno i vari costruttori in questi giorni? 

Ducati: migliorare la perfezione senza perdere la strada

La Desmosedici è il riferimento della categoria, su questo ci sono pochi dubbi. La moto di Borgo Panigale riesce ad adattarsi a tutti gli stili di guida, va forte e ha pochi punti deboli. I tecnici italiani sembrerebbero quelli con il lavoro più facile, ma non è detto che sia così. Chi si ferma è perduto e dalle parti di Bologna sono dei maghi a stupire con qualche invenzione, non sempre però va tutto nella giusta direzione e il caso dell’abbassatore anteriore lo scorso anno ne è la dimostrazione.

Gigi Dall’Igna sa fare tesoro dei propri errori e, durante la presentazione del team, ci ha ben spiegato che per una volta potrebbe ‘rallentare’ un po’ sulle evoluzioni per non rischiare di compromettere un progetto maturo e competitivo. Quando si ha una moto quasi perfetta, il rischio è rovinarne l’equilibrio e ogni mossa deve essere ponderata con cura. Avere 8 piloti in pista (ma solo 4 avranno la GP23, quelli della squadra ufficiale e quelli del team Pramac) aiuterà a raccogliere dati e chiarirsi le idee. 

Senza contare, che nessuno crede che Ducati non stupirà ancora una volta con qualche invenzione.

Yamaha: pochi cavalli e tanto lavoro, in attesa della cura Marmorini

Quando si parla di Iwata, tutti pensano ai cavalli. Quelli che mancano. La M1 non ha mai brillato in tutta la sua storia per potenza, ma ora questa lacuna sta diventando troppo importante, anche perché a livello ciclistico non fa più la differenza di una volta. Non per nulla si è andati a bussare alla porta di Luca Marmorini, ingegnere con un importante passato in F1, per dare una rivitalizzata al 4 cilindri giapponese.

Sembrava essere andato tutto per il meglio, finché nei test di fine anno a  Valencia Quartararo e Morbidelli hanno storto il naso aprendo il gas. Logico che si sia lavorato in questi mesi e a Sepang si vedranno i risultati. Non è stato però solo il motore oggetto di interventi, anche l’aerodinamica è stata svecchiata, adottando soluzioni ormai comuni per la concorrenza.

Il problema? Avere solo due piloti. Senza un team satellite, Fabio e Franco dovranno sobbarcarsi tutto il lavoro.

Aprilia: addio concessioni, alla RS-GP serve un ultimo passo

È innegabile che la RS-GP è la moto che è cresciuta di più nel 2022. È arrivata la prima vittoria in MotoGP, tanti podi, ma a fine anno qualcosa si è guastato e i risultati non sono arrivati. È quello il punto da cui Romano Albesiano e i suoi uomini devono ripartire per portare alla maturità il proprio progetto. Con un limite da quest’anno: la perdita delle concessioni. Il che significa avere molti meno test a disposizione, ma soprattutto non potere più evolvere il motore durane la stagione. Dall’altra parte, ora avrà 2 piloti in più da sfruttare per le sue prove.

In Aprilia hanno saputo aprire nuove strade per quanto riguarda l’aerodinamica, il V4 funziona bene e la moto è ‘sana’. Non è più il tempo di sgrossare secondi, ma di limare decimi, la cosa più complicata da fare. Se ci riusciranno e troveranno quella costanza che a volte è mancata, avranno una delle migliori moto del lotto.

KTM: bene ma non benissimo, la Rc16 insegue la maturità

La RC16 è da sempre la moto più difficile da interpretare, anche per le soluzioni tecniche adottate (il telaio a tubi, le sospensioni WP). In una gara sembra un missile, in quella dopo sembra avere la miccia bagnata, con tanti, troppi alti e bassi. In altre parole, sembra sempre sul punto di arrivare, ma poi succede qualcosa. Che ci sia fa lavorare, gli austriaci lo sanno bene, come lo sa Fabio Sterlacchini, un passato in Ducati e ora responsabile tecnico di KTM.

In generale, più che gravi mancanze, sembra che alla moto servano tanti piccoli aggiustamenti qua e là per giocarsela costantemente con i migliori. Un aiuto, sicuramente, arriverà da Miller e Pol Espargarò che porteranno con sé la propria esperienza rispettivamente in Ducati e Honda. Forse saranno fondamentali per mettere al posto giusto gli ultimi pezzi del rompicapo.

Honda: la rifondazione è iniziata, non servono magie ma concretezza

In questa disamina, abbiamo ordinato le Case secondo la posizione nel campionato costruttori e vedere Honda all’ultimo posto non può che stupire. O forse no, perché negli ultimi anni i giapponesi hanno sbagliato tutto quello che potevano sbagliare. La nuova moto non funziona e anche l’organizzazione interna aveva delle pecche. Sulla seconda hanno già agito (è tornato Kokubo e dalla Suzuki è arrivato Kawauchi), per la prima probabilmente servirà tempo.

La mancanza di Marquez si è fatto logicamente sentire, ma l’impressione è che la situazione sarebbe potuta essere gestita meglio. Perché Marc si è trovato una moto che non funziona e che non gli piace. Ci sarebbe da preoccuparsi, ma non si può sottovalutare la forza di HRC e i nuovi ingressi di Mir e Rins potrebbero rivelarsi preziosi. 

Sicuramente, è arrivato il momento di non affidarsi più solamente alle magie di Marquez e sfornare una RC213V al livello della migliore concorrenza.

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