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MotoGP, Laggiù! Soffia! Così la Honda si ispira a Ducati e a...Moby Dick!

L'aerodinamica dei prototipi del motonondiale è sempre più sofisticate e dagli spoiler ora si è passati (da tempo) ai soffiaggi per recuperare carico un po' ovunque

MotoGP: Laggiù! Soffia! Così la Honda si ispira a Ducati e a...Moby Dick!

Il grido lanciato dalla coffa del Pequod, il veliero del capitano Achab, per avvertire della presenza del soffio di Moby Dick all'orizzonte, potremmo sentirlo risuonare lungo la pista quando i numerosi osservatori delle varie case cercano di carpirsi i segreti l'un l'altro.

Sdoganati gli spoiler, le ali, i cucchiaia e deflettori che dir si voglia ora la ricerca si dirige verso i 'soffiaggi' che in Formula 1 sono utilizzati per 'pulire' lo strato d'aria che scorre sotto il fondo piatto della monposto e accelerarlo in uscita, guadagnando un non indifferente carico aerodinamico.

Nel mondo delle due ruote, ovviamente, è tutto molto più complicato perché le pance delle carenature stanno vicinissime al suolo per pochi istanti, nel momento della massima piega, ma perché trascurare quell'attimo?

Non siamo ingegneri aerodinamici, quindi prendete la nostra interpretazione per quella che è: una idea. Un po' come quella che individua nella 'salad-box' del codone il ripostiglio di un mass damper.

La strana forma della parte bassa della carenatura della Ducati - un po' difficile da interpretare grazie al camuffamento della colorazione (fatta apposta?) - presenta una specie di 'orecchia', o se preferite la parte finale di una conchiglia con una apertura più grande all'entrata e più piccola all'uscita. Lì ovviamente si crea un punto di pressione.

La Honda, copiata l'idea, la ha interpretata in un modo leggermente diverso: l'orecchia disegnata dalla HRC presenta infatti una apertura laterale, che in parte scarica la pressione, assumendo che lo strato d'aria non si stacchi troppo dalla superficie della carena.

Nelle auto nella parte posteriore ormai ci sono degli estrattori, con delle pinne verticali ortogonali al suolo per meglio indirizzare i flussi. Si è arrivato anche a farci soffiare l'aria calda degli scarichi per incrementare la velocità dell'aria in uscita.

Ma nelle moto la domanda è: a che serve?

Ovviamente crea un effetto aerodinamico il cui risultato deve essere percepibile in galleria del vento. Naturalmente per essere sicuri dell'efficienza, prima ancora di affidarla nelle mani di collaudatori come Michele Pirro, la moto deve essere stata provata anche nelle condizioni estreme di utilizzo, cioè in piega a 65°. Ma l'effetto migliorativo dell'efficienza si genera solo in piega od anche in rettilineo? Lo sapremo probabilmente presto.

 

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