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Petrucci: "Se avessi guidato una Suzuki non avrei lasciato la MotoGP"

"Mi diverto tanto in sella, è incredibile quanto puoi essere felice in curva. Purtroppo non sono ricco, altrimenti mi comprerei la GSX-RR come ho fatto con la moto della Dakar"

MotoGP: Petrucci: "Se avessi guidato una Suzuki non avrei lasciato la MotoGP"

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Volete fare felice un pilota? Dategli una modo che si diverta a guidare e vedrete i suoi occhi trasformarsi in quelli di un bambino la mattina del giorno di Natale. È quello che è successo oggi a Danilo Petrucci a Buriram. Dopo avere lasciato la KTM lo scorso anno, non avrebbe immaginato di tornare in MotoGP, invece lo ha fatto e con la Suzuki: una moto di cui si è innamorato.

Se avessi guidato questa moto lo scorso anno non avrei lasciato la MotoGP perché mi diverto molto a guidarla - dice con un sorriso - Sono stato sorpreso all’inizio, ero logicamente più lento degli altri piloti, ma non tanto lontano. È la mia prima moto giapponese, posizione in sella ed ergonomia sono molto diverse. Peccato non avere tanti soldi, altrimenti la comprerei. Con quella della Dakar l’ho fatto, costava solo 15.000 euro, questa penso un po’ di più” scherza Petrux, come fa sempre, ma nelle sue parole c’è più di un fondo di verità.

Quindi è andato tutto bene?
Sono allo stesso tempo molto contento e arrabbiato perché ho fatto un errore nel mio giro veloce. Ero in bel gruppo di piloti, prima ho preso due bandiere gialle e poi ho commesso uno sbaglio. Sono comunque felice perché sono riuscito a girare a un secondo dal passo dei migliori, mi aspettavo un po’ meglio ma è solo il primo giorno e la moto è molto diversa da quelle a cui ero abituato, non solo Ducati ma anche KTM”.

In che modo è diversa?
È incredibile quanta velocità puoi portare a centro curva ed è un aspetto che devo capire: mi sembra di arrivare sempre troppo veloce, ma poi riesco a tenere la traiettoria. Cerco sempre di frenare il più forte possibile, ma non è il modo in cui questa moto vuole essere guidata”.

È normale un periodo di adattamento, non avendola guidata prima…
Mi è solo mancato il giro secco, questa mattina ero molto contento di non essere ultimo e nel pomeriggio pensavo di potere stare a poco più di un secondo dal miglior tempo, ma fatico ancora nel primo settore, dove ci sono le frenate più impegnative. Dove bisogna essere fluidi, la moto è semplicemente incredibile: pieghi moltissimo e hai una grande velocità di percorrenza. Sicuramente io devo conoscere la moto e la squadra me, rispetto agli altri piloti sono diverso per peso e dimensioni”.

È tutto meglio del previsto?
Ero spaventato e curioso prima di oggi, adesso sono contento perché pensavo di essere più lento. Quando questa mattina quando ho visto che non pioveva, mi sono chiesto se mi sarei qualificato..alla fine non sono a neanche 2 secondi dal migliore, è più o meno la posizione che avevo quando ho lasciato la MotoGP lo scorso anno (ride). Però penso che questa moto abbia potenziale per stare davanti”.

Quanto devi cambiare il tuo stile di guida?
Ero abituato a spigolare le curve, a frenare forte e accelerare presto, ma con questa moto non funziona. Sono abituato a raddrizzare la moto appena tocco il gas, ma con la Suzuki puoi stare al massimo angolo di piega e vicino al cordolo avendo grande velocità a centro curva. È qualcosa che non avevo mai provato prima e devo abituarmi. Non sono riuscito a mettere insieme un giro buono, ma nei primi due settori, dove ci sono i rettilinei, sono a 7 decimi da Rins e a 3 negli ultimi due, dove ci sono più curve. Devo ancora capire come frenare, ma in questo fine settimana sono uno degli uomini più felici del mondo”.

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