Casey Stoner si sta concedendo una lunga parentesi in Europa, passando dalle ferie in famiglia in Grecia ad un passaggio in Alpinestars per farsi 'misurare' e probabilmente preparare una bella tuta nuova. L'australiano è stato anche invitato ieri a Firenze alla serata inaugurale del Premio Internazionale Fair Play Menarini e come naturale che fosse ha parlato della MotoGP, il mondo di cui è stato re prima di decidere di ritirarsi alla fine del 2012.
Stoner ha parlato di Valentino Rossi, di Bagnaia e di quanto sia cambiato un campionato in cui è difficile comprendere i valori in campo, visto che spesso chi vince un Gran Premio nel weekend successivo non si trova più coinvolto nella lotta per il podio. Indice questo di grande equilibrio magari, ma anche uno scenario che rende complicato interpretare la situazione dall'esterno. Le prime parole di Casey sono state per Valentino, ritirato alla fine del 2021.
"Valentino si è ritirato alla fine dell'anno scorso, ma purtroppo non era più così forte negli ultimi anni - le parole di Stoner - ed era fuori dalla lotta per il titolo titolo, quindi non è cambiato così tanto senza di lui. Però sicuramente penso che la MotoGP abbia perso molti fan che venivano alle gare per vedere Valentino ogni GP, per cui vedremo che cosa succederà il prossimo anno".
L'australiano ha anche speso qualche parola per commentare la stagione di Pecco Bagnaia, per pura coincidenza proprio pochi istanti prima che fosse diffusa la notizia sul suo incidente ad Ibiza.
"Pecco è un bravo ragazzo: lui ha i miei vecchi meccanici, sta lavorando duro. Ha fatto troppi errori quest'anno, ma finché non sei nella sua situazione non puoi capire, ed è molto facile giudicare da fuori, quindi preferisco non commentare, preferisco non dire nulla. Ma la velocità c'è. Forse deve semplicemente accettare che non può vincere ogni gara, e deve finire un po' più gare: però, lo ripeto, è molto facile commentare da fuori gli errori".
Casey ha commentato l'attuale stagione della MotoGP, che per adesso non ha ancora trovato un vero padrone, soprattutto dopo l'errore di Quartararo ad Assen.
"In quest'ultimo anno è difficile capire la MotoGP, perché da una gara all'altra vedi una classifica molto diversa: il vincitore di un gran premio magari il weekend dopo fa fatica a finire nei primi 5 o 6, forse ancora peggio. Quindi è molto difficile vedere chi è forte in maniera costante. Non dico che le moto siano facili da guidare, ma sembra che ognuno sia capace di avvicinarsi al massimo della prestazione un po' più facilmente, e quindi poi è più difficile capire chi veramente fa la differenza. Ho la percezione che alcuni piloti che sono stati davanti non ci sarebbero stati, se le moto non fossero così gestibili".
Stoner ha poi offerto la propria visione di cosa sia il fair play.
"Ci sono tante differenti angolazioni dalle quali puoi vedere il fair play. Per me è un vecchio detto australiano in lingua inglese: fai agli altri quello che vorresti gli altri facessero a te. E' un principio che provo sempre ad applicare: qualche volta non sono stato in grado di farlo, ma in generale cerco sempre di trattare tutti come vorrei che mi trattassero. Qualche volta è stato difficile perché mi avevano trattato in un modo molto diverso, però cerco sempre di rispettare i miei avversari, le persone intorno a me, le persone che lavorano dietro le quinte. Tutti hanno una pressione addosso, però hanno un lavoro da fare, e non è facile".