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MotoGP, Marini: "Valentino mi ha aiutato, vede quello che noi sentiamo in moto"

"Possiede un occhio che nessun altro ha. Montare le slick subito ha pagato, ma in Q2 pensavo di essere più veloce. Il Warm Up sarà la chiave per la gara di domani"

MotoGP: Marini:

Oggi a Portimao Luca Marini ha avuto un assistente speciale. Il fratello Valentino Rossi è arrivato nel circuito portoghese e ha fatto da coach a lui e a Marco Bezzecchi. Ha passato non solo molto tempo nel box, ma anche a bordo pista per dare indicazioni ai suoi piloti. Il risultato è che Luca domani partirà dall’8ª casella per la gara.

Vale mi ha aiutato moltissimo. Non solo ha una grande passione per le corse, ma anche un occhio che nessun altro possiede. Non solo ha corso in MotoGP fino allo scorso anno, ma lo ha fatto per tutta la vita. Andando anche abbastanza forte - scherza Marini - Vede veramente molte cose”.

Quali consigli ti ha dato?
Mi ha detto di tutto, come si comporta la mia moto e come le altre, quale marce usano i vari piloti nei diversi punti della pista. Praticamente guardandoci capisce esattamente quello che noi sentiamo quando stiamo guidando”.

Oggi non è stato facile per te, eri in Q1.
Sono contento di quella sessione, montare subito le gomma slick è stata la decisione giusta. Anche se nei primi giri erano fredde e ho dovuto aspettare prima di spingere”.

Non hai avuto dubbi a prenderti quel rischio?
Il fatto è con la gomma media da bagnato si riuscivano a fare solo due giri e avrei perso solo tempo, senza contare che con quello pneumatico in FP4 ero stato molto lento. Meglio allora passare alle slick, avendo così tempo per portarle in temperatura. Inoltre la pista migliorava giro dopo giro, perchè è incredibile quanto le MotoGp asciughino l’asfalto”.

Cosa significa usare delle gomme d’asciutto sul bagnato?
È difficile all’inizio, perché devi spingere per portarle in temperature ma non hai grip. In entrata di curva il posteriore scivola, mentre devi farlo slittare di proposito in accelerazione in modo che si scaldi”.

In Q2 la situazione era migliore?
Sì, è stato tutto più facile. Ho fatto un buon tempo anche se mi aspettavo qualcosa di meglio. Ora non resta che analizzare i dati che abbiamo sull’asciutto e lavorare per domani. Il Warm Up sarà la chiave per tutti”.

Quali sono le incognite e quali le certezze?
“Penso che la scelta delle gomme sarà la stessa per tutti: media sia al posteriore che all’anteriore. L’importante sarà sistemare l’elettronica, non è per niente facile in 20 minuti. Infine dovrò lavorare su frenata ed entrata di curva, lì mi manca ancora qualcosa.

Riuscirai finalmente a essere costante?
“Sono contento se non mi mancherà più quel qualcosa che ha influito nelle prime gare. Nei test invernali siamo stati sempre un po’ in ritardo ed è difficile recuperare il tempo perso in un fine settimana di gara, perché devi in ogni turno pensare a entrare in Q2. In questo senso, i test dopo il GP di Jerez saranno molto utili”.


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