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MotoGP, Bagnaia: "So dove ho perso il titolo e non è stato ad Austin"

"Errori e problemi hanno pesato, oggi non potevo fare di più. Corro per cercare di riprendere Quartararo anche se so che è praticamente impossibile"

MotoGP: Bagnaia:

Bagnaia cerca di non abbattersi, ma sa benissimo che il terzo posto di Austin, dietro a Quartararo, ha praticamente spento le sue speranze per il titolo. Con tre gare ancora da correre, i 52 punti che lo separano da Fabio sono un muro che difficilmente riuscirà a scalare, almeno che non succeda qualcosa di imprevedibile. Nonostante questo può lasciare gli Stati Uniti sapendo di avere fatto il possibile.

Non voglio essere giù di morale, devi essere contento quando hai dato tutto - afferma - Il mio potenziale oggi era questo, gli altri sono stati più bravi. Marquez era intoccabile e Quartararo velocissimo”.

È il momento di arrendersi?
Io non mollerò di certo, ma Fabio ha fatto un gran lavoro quest’anno: è stato il più veloce nella prima parte della stagione e il più costante. So benissimo dove ho perso i punti che mi mancano, a causa di miei errori e problemi, non è stato oggi. Però nelle ultime gare sono stato più competitivo”.

A Misano Quartararo potrebbe chiudere i giochi, senti pressione per doverglielo impedire?
Io sono qui per cercare di diminuire lo svantaggio, anche se so che è quasi impossibile. Da questo punto di vista penso di essere più calmo di Fabio, lui deve pensare al campionato, io solo a essere più competitivo. Sicuramente non prenderò rischi come ha fatto in MotoE Aegerter con Torres, anche perché non sono a 7 punti da lui, ma a più di 50”.

Perché a inizio gara hai faticato così tanto?
Ho sentito la gomma posteriore non pronta, forse non era perfettamente in temperatura, per cui ho aspettato che funzionasse al meglio. A quel punto ho visto che Marquez e Quartararo erano molto veloci, mentre altri piloti stavano spingendo troppo. Ho aspettato che andassero in crisi e poi ho iniziato a spingere. Devo ringraziare Miller per avermi fatto passare, ha fatto un bel lavoro di squadra e mi ha reso contento”.

L’ultimo duello, per il podio, è stato con Martin.
Non ho rischiato troppo, quando ho visto che aveva tagliato la chicane sapevo sarebbe stato penalizzato”.

Fisicamente hai sofferto?
È stata dura quanto mi aspettavo, ma la concentrazione in gara di aiuta. Certo, la prima volta che ho guardato quanti giri mancassero e ho letto che erano 13, ho pensato: oh no, sono troppi (ride). Poi ho ripreso la concentrazione. Dal mio punto di vista è stata più dura che in Malesia, il caldo era lo stesso ma questa pista è più faticosa.

Cosa pensi della squalifica per due gare di Oncu dopo avere causato l’incidente in Moto3?
Non è la prima volta che vediamo manovre del genere in Moto3, Rodrigo aveva fatto lo stesso a Barcellona, per fortuna senza conseguenze. Fortunatamente in questa pista il rettilineo è molto largo, i muri abbastanza distanti e non è successo nulla. Hanno fatto bene a dargli questa penalità, è l’unico modo per iniziare a cambiare le cose, ma si deve pensare di fare ancora di più.

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