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MotoGP, Rossi: "L'incidente non mi ha fatto cambiare idea: nel 2021 correrò"

"Difficile capire perché gli Steward abbiano aspettato una settimana per sentire i piloti. Le curve 2 e 3 sono pericolose, bisogna cambiare il disegno del tracciato"

MotoGP: Rossi:

Valentino  Rossi è di nuovo al Red Bull Ring, pronto a correre,  a una manciata di giorni dall’incidente da cui è scampato per un soffio. “Il momento più rischioso di tutta la mia carriera” aveva commentato domenica scorsa, e non ha certo cambiato idea. Nei giorni scorsi è ritornato più volte sull’argomento, sperando che quello che è successo possa servire da lezione per il futuro.

“È stato un momento difficile, è stato molto spaventoso - ricorda il Dottore - Avevo visto solo la moto di Zarco volare sopra a Vinales, non mi ero neanche accorto di quella di Morbidelli, mi è passata davanti troppo velocemente e vicino. Per fortuna nessuno è stato colpito”.

C’è chi si è lamentato dei troppi replay dell’incidente in TV.

Non si deve esagerare nel riproporre certe immagini,  ma bisogna farle vedere per capire cosa sia successo, la realtà delle cose. Non dobbiamo mai dimenticarci che il motorsport è pericoloso, i piloti devono essere aggressivi ma anche guidare con la testa”.

Quello che è accaduto di ha fatto ripensare al tuo futuro?

No, perché anche quando smetterò con la MotoGP farò comunque qualcosa di pericoloso (ride). Vorrei correre in auto, fare la 24 Ore di Le Mans, come ho detto. L’unica alternativa sarebbe starsene a casa, in una fattoria con i cavalli o nel letto tutto il giorno. Se sei un pilota, devi convivere con il rischio. Non ho cambiato idea, continuerò a correr il prossimo anno”.

Il Red Bull Ring è stato criticato per  la sua scarsa sicurezza, tu cosa ne  pensi?

Questa pista è un po’ pericolosa, soprattutto perché ci sono quattro rettilinei in cui si superano i 300 all’ora, la velocità media è molta alta. Il punto più pericoloso è quello delle curve 2 e 3, mi piace perché è una parte tecnica, con frenate impegnative, ma può diventare critico”.

Per questo fine settimana sono stati aumentati gli air fence all’interno della curva 3, è sufficiente?

È sicuramente meglio, ripensando a quello che è successo, quelle protezioni sarebbero state importanti per fermare la moto di Zarco, ma non sarebbe cambiato niente per quella di Morbidelli, che  è passata sull’asfalto. Per migliorare le cose dovremmo modificare il disegno della pista in quel punto, ma non è facile e, sinceramente, non saprei neanche come, dovremo parlarne in  Safety Commission.

Pensi verranno fatti lavori così importanti?

Sicuramente non è qualcosa di semplice, parliamo di un grosso lavoro. Non è impossibile ma sicuramente costerà molti soldi, come piloti dovremo spingere molto per convincerli”.

Lo Stewards Panel ha convocato solo oggi i piloti coinvolti nei vari incidenti, cosa ne pensi?

Il loro è un lavoro difficile, sempre delicato, però penso che debbano parlare con i piloti dopo la gara. È difficile capire perché abbiano aspettato una settimana per farlo. Capisco che abbiano tanto da fare, perché in Moto3 la situazione è un po’ fuori controllo, la scorsa settimana abbiamo visto dei contatti in pieno rettilineo, anche in Moto2. Penso che debbano prendere le loro decisioni senza pressioni esterne, avendo sempre in mente la sicurezza dei piloti.

Alcuni piloti si sono lamentati anche della scarsa visibilità delle bandiere.

Se parliamo della Moto2, penso che un incidente del genere possa capitare ovunque. Per Syahrin era difficile vedere le bandiere, inoltre in quel punto c’è uno scollinamento e la moto di Bastianini era nascosta. Detto questo, dalla moto spesso è difficile vedere la bandiere anche perché, per fortuna, le vie di fuga sono molto ampie e quindi sono lontane dalla pista. Uno schermo luminoso, come quello usato in Formula1, aiuterebbe. Ne abbiamo già parlato in Safety Commission”.

Passando alla gara, cosa ti aspetti da questo fine settimana?

Dovremmo soffrire un po’ su questa pista. La scorsa domenica il mio passo non era sufficiente per lottare per il podio o la vittoria, però nella seconda metà di gara non sono andato male, ero stato costante. Sicuramente grazie ai dati raccolti partiremo da una migliore posizione posizione, dovrò  cercare di stare nel gruppo dei migliori”.

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