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MotoGP, Rossi: il sorpasso di Dovizioso? poco intelligente

"Senza quella manovra saremmo potuti salire sul podio, mi rimane l'amaro in bocca. Il contatto con Lorenzo? fortunati a non cadere"

MotoGP: Rossi: il sorpasso di Dovizioso? poco intelligente

Quando una gara si traduce in una sequenza ininterrotti di sorpassi, Valentino non può che esaltarsi. È esattamente quello che è successo ad Assen, dove le ha date e le ha prese in un ring come mai affollato. “Sicuramente non è stato un GP noioso - ride il Dottore - Sono stato contentissimo di esserci, l’unica cosa di cui sono molto dispiaciuto è stata di non essere salito sul podio, avevo il potenziale per farlo”.

Non mente, ma l’episodio chiave della sua gara è stato il sorpasso di Dovizioso a due giri dalla fine. Entrambi hanno staccato al limite e Rossi ha avuto la peggio finendo fuori dalla pista.

Stavamo lottando uno contro l’altro - racconta - Io ho superato Andrea all’ultima chicane, ma lui è uscivo meglio e ci ha provato alla prima curva. Era una staccata in cui mi sentivo particolarmente a posto, abbiamo lasciato entrambi i freni un paio di volte, e alla fine lui mi ha praticamente buttato fuori”.

La giudichi una manovra troppo aggressiva?
È stato un sorpasso aggressivo, ma come almeno una trentina durante la gara, da quel punto di vista ci sta. Semmai non è stato un sorpasso intelligente dal punto di vista strategico. Senza quella manovra avremmo potuto finire entrambi la gara sul podio, invece siamo 4° e 5°”.

Anche con Lorenzo hai avuto un contatto molto ravvicinato…
Ci siamo toccati a più di 200 Km/h e siamo stati fortunati a non cadere. Alla curva 12, si è chiuso lo sterzo alla Ducati di Jorge e io l’ho centrato. È andata bene a entrambi, anzi forse con quella toccata l’ho anche aiutato a rialzare la moto (ride)”.

Come descriveresti questa gara?
Dall’alto della mia ventennale esperienza (ride) posso dire che non mi ricordo tante gare così, almeno non in MotoGP. Ad Assen, come a Phillip Island, non puoi fare la differenza più di tanto e questo porta a formare dei gruppi numerosi. Ci si trova a lottare come nei tempi della 125. Quando sei lì sai che la gente si sta divertendo, ma non è certo rilassante”.

Come ti sei trovato?
Erano tutti molto eccitati ed aggressivi, non era facile guidare bene. Io avevo scelto la gomma morbida al posteriore, quindi stavo attento a non consumarla troppo, però avevo un buon passo. Mi sono trovato un paio di volte con la pista libera, avevo un piccolo gap e sono sempre riuscito a chiuderlo”.

Quindi il bilancio è positivo?
Come ho detto prima, sono stato contento di essere stato a lottare in quel gruppo ma rimane l’amaro in bocca per non essere salito sul podio”.

Un’altra nota negativa è il fatto che la Yamaha non vinca da 18 gare ormai…
Io e Vinales nelle ultime gare siamo stati abbastanza forti, siamo saliti sul podio, ma non vinciamo da una vita. L’ho già detto, i nostri avversari hanno fatto un passo in avanti con l’elettronica mentre noi siamo indietro. La M1 rimane una moto bella da guidare, molto stabile in staccata, ma spero che in Giappone continuino a lavorare. Se riusciremo a migliorare, potremo tornare a puntare alla vittoria nell’ultima parte del campionato, ma non sarà semplice”.

Intanto Marquez sta scappando in classifica, ora i tuoi punti di distacco sono 41.
Anche oggi Marc è stato il pilota più veloce e quando ha voluto è scappato. Credo che ci sarà una bella lotta tra 3 o 4 piloti per il secondo posto in campionato, vedremo se riusciremo a migliorare la nostra moto. Questa è una pista dove la M1 va bene, ma rimaniamo in difficoltà”.

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