Tu sei qui

MotoGP, Pernat: Marquez come Stoner, le Case loro prigioniere

"Marc e Casey sono stati un bene e un male, hanno vinto, ma anche costruito una moto su di sé. I contratti? Serve una finestra a luglio"

MotoGP: Pernat: Marquez come Stoner, le Case loro prigioniere

Marquez vince a Le Mans e mette in tasca una grossa fetta di Mondiale, nel giorno in cui Dovizioso finisce per la seconda volta a terra, vedendo il proprio gap dallo spagnolo salire a quasi 50 lunghezze. È questa la trama del Gran Premio di Francia, dove oltre alla pista continua a tenere banco la questione contratti legata al 2019. Ecco cosa ne pensa di tutto questo il nostro Carlo Pernat.

“Questo Campionato rischia di chiudersi prima del tempo, vista la superiorità di Marquez, emersa tra l’altro su una pista sfavorevole come quella di Le Mans. Ma non solo, questo Mondiale rischia anche di essere uno dei più brutti, ma di certo non è colpa di Marquez, dal momento che lui è un fenomeno, mentre gli altri non lo sono. Ci sono due aspetti su cui voglio soffermarmi. Io paragono Stoner a Marquez. Casey è stato un bene perché ha vinto, ma anche un male perché con la sua moto, costruita su di sé, gli altri hanno sempre faticato e tanti piloti sono stati rovinati. La Honda invece, vista la strapotenza di Marc, rischia di non aver più un secondo pilota. Alex Marquez, così come Mir, non voglio andare in HRC, perché rimanendo nell’ombra del 93 non si impara nulla. Penso che questo sia un grosso pericolo. Cito ad esempio Mir, che ha un contratto con Suzuki. Honda deve quindi adottare una politica dei giovani, perché rischia di essere prigioniera di Marc. La seconda cosa è che i contratti non possono essere rinnovati dopo quattro gare. I piloti se cambiano squadra non hanno più la concentrazione, ma soprattutto le Case devono stare attente, perché se investi su un pilota e lui cambia poi come ci si comporta? Mi riferisco in particolare allo sviluppo della moto. Magari si potrebbe fare una finestra verso il mese di luglio. Tornando alla gara Ducati ha forse perso l’autobus per il Mondiale, con un errore di Dovi mai commesso in vita sua prima d’ora, magari dovuto a un eccesso di sicurezza. Brutta  gara invece per Lorenzo e Iannone. Jorge ha rimediato un forte distacco da Petrucci e Miller, mentre Andrea poteva svoltare dopo due podi. In certe situazioni bisogna gestirle le gare. Il loro futuro dipenderà da Mir, perché se lui rimane in Honda, Iannone potrà andare in Aprilia e Lorenzo in Suzuki, in caso contrario, Lorenzo avrebbe le porte chiuse con la Suzuki, anche se rimangono le Yamaha satellite. Rossi? Lunga vita a lui, perché professionale e deve essere un esempio. Forse il Mugello potrà lenire ai problemi della Yamaha”.     

Audio: 

Articoli che potrebbero interessarti