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MotoGP, Dovizioso: “La GP18 un capolavoro? Lorenzo esagera”

Andrea: “Jorge è sempre abbastanza estremo nei suoi commenti, dobbiamo vedere come si comporterà la moto su altre piste” 

MotoGP: Dovizioso: “La GP18 un capolavoro? Lorenzo esagera”

Nell’ultima giornata di test a Sepang, la stella di Andrea Dovizioso è stata in parte offuscata dal super tempo siglato da Jorge Lorenzo. Il forlivese premia la prestazione del compagno, ma allo stesso tempo preferisce tenere i piedi ben ancora a terra. Una cosa però è certa: questa GP18 ha rispecchiato le aspettative di Andrea e il suo sorriso lascia pochi interrogativi.

È stato molto interessante questo test  - ha esordito Dovizioso- ieri non siamo riusciti a girare più di tanto, mentre oggi ho dovuto fare i conti con una caduta. Siamo quindi passati alla GP17 con cui ho svolto un long run, che mi ha permesso di capire le differenze e vantaggi della nuova moto. Sono quindi molto soddisfatto perché meglio non poteva andare”

La nuova moto lo rende felice.

“Riusciamo ad essere più veloci in inserimento curva -ha spiegato - mi sono infatti sentito a mio agio. Adesso la 2017 non mi serve più, di conseguenza proseguirò il mio lavoro con la GP18”.

Non poteva poi mancare una domanda sul record del maiorchino.

“L’avevo già pronosticato – ha svelato il portacolori Ducati -Jorge sarà più competitivo durante l’annata, però c’è ancora molto da fare. È stato molto bravo quest’oggi – ha aggiunto - perché ha cercato quel tempo a tutti i costi, anche se conta fino ad un certo punto”.

Nel paddock tutti indicano la Ducati come la moto migliore.

“Non lo possono sapere loro, così come noi – ha precisato Andrea - abbiamo migliorato su certi aspetti e quindi sono entusiasta per le sensazioni che avvertito. Ciò non vuol dire che siamo i migliori in assoluto – ha spiegato - forse in Malesia, ma non sono questi gli aspetti a fare le differenze. Personalmente non mi aspettavo comunque di fare un test così buono”.

Ci si chiede quindi a che punto possa arrivare l’evoluzione della Rossa.

“È molto difficile riuscire a migliorare in MotoGP –ha detto Andrea - diventa ancora più complicato quando si ha una buona base. Proprio per questo sono sorpreso, perché hai tante parti da far funzionare insieme, senza che ci sia un limite”.

Una cosa però è certa: il passo dalla GP17 alla GP18 non è stato così grande.

Il salto nel  2015 si è rivelato enorme – ha ricordato Andrea -  dato che la versione 2014 aveva dei grossi problemi. Avevamo già una configurazione di partenza forte questanno, che mi ha consentito di essere veloce e una differenza che non è così grande”.

A fine sessione Lorenzo ha definito un capolavoro la nuova Ducati.

“Jorge è sempre abbastanza estremo nei suoi commenti – ha commentato col sorriso Dovi – penso che questo sia esagerato. Preferisco infatti commentare quando saremo in altre piste, mantenendo i piedi a terra”.

Al termine della tre giorni di Sepang è emerso un grande equilibrio tra tutti i top team.

“È molto difficile giudicare le prestazioni della altre Case,  ci sono tanti aspetti che influenzano. Diventa infatti impegnativo entrare nel dettaglio, di sicuro vedo tanti piloti sul pezzo, anche quelli che lo scorso anno non erano in lotta per il titolo. Al momento siamo in molti con un livello simile”.

Ci si chiede quindi se il Mondiale 2018 sarà il più lottato degli ultimi anni?

“Ci sono tutte le componenti affinché possa accadere – ha svelato Dovizioso – vedo diversi piloti ad altissimo livello”.

Basteranno quindi i primi tre GP per definire i valori in campo?

“Io aspetterei i primi cinque – ha concluso Dovi – le prime gare si disputeranno su tutti tracciati diversi tra loro con condizioni mai uguali. Dopo Le Mans si potrà capire molto”.

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