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MotoGP, Test Sepang, doppietta Yamaha. E Rossi (2°) sorride

Vinales e Rossi i più veloci in Malesia, Crutchlow miglior pilota Honda, Lorenzo sulla prima delle Ducati. 7° Marquez, 8° Dovizioso

MotoGP: Test Sepang, doppietta Yamaha. E Rossi (2°) sorride

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Il temperamento focoso di Maverick Vinales non era sopito. Il catalano numero 25, come ha ammesso ieri, ha cambiato mentalità e metodo di lavoro: non più pochi giri a cannone -istintivamente- ma un approccio ragionato passo-dopo-passo verso il setup migliore per la sua M1 ufficiale 2018.

La tredicesima posizione finale della prima giornata di test è stata spazzata via con la leadership di oggi, ottenuta nei minuti finali grazie al crono di 1'59"355, qualche centesimo in meno del miglior tempo di Pedrosa ieri. La pioggia caduta nella notte ha nuovamente lavato l'asfalto di Sepang, che non poteva offrire traiettorie perfettamente gommate e, a proposito di gomme, lo stesso Maverick ha ammesso come  M1 si adatti meglio alle coperture Michelin. Lo scorso anno questo fu un grosso oggetto di malcontento e polemica per il catalano, staremo a vedere.

Salto in alto anche quello di Valentino Rossi, a 35 millesimi da Vinales. Il numero 46, tuttavia, ha girato molto meno del compagno di team, ma una cosa è chiara: le due Yamaha ufficiali stanno crescendo e, come hanno svelato Maverick e Valentino, ora i tempi sul giro arrivano più facilmente.

Pirotecnico e spericolato come sempre, ecco Cal Crutchlow in terza posizione a 53 millesimi dalla vetta. Il britannico del team LCR ha perso più di 6 chili durante la preparazione invernale e può guidare la sua Honda ancor più agile e leggero. Dovrà anche limitare le cadute, in Malesia è già scivolato una volta.

Quarto nome nella lista, Jorge Lorenzo sulla miglior Ducati in pista oggi, per giunta alata, come piace a lui; un decimo e mezzo scarso il suo ritardo, ma ottime sensazioni in sella ad una Desmosedici migliorata in ingresso e centro curva.

Jack Miller, quinto oggi, non ha notato molta differenza tra la Ducati con e senza ali; nel frattempo, però, l’australiano va forte ed il suo distacco da Vinales è un decimo e mezzo, da Lorenzo di 11 millesimi. Jack, forse, non sarà il nuovo Stoner, ma nemmeno un paraccaro.

Sesto tempo per Johann Zarco, alle prese con il telaio 2017 -che tanto aveva fatto tribolare Rossi lo scorso anno- ed insoddisfatto dopo la seconda giornata di test. Se non sarà veloce come desidera, sarà costretto a cambiare. (Aveva ragione Valentino?!).

 

Ecco le due prime posizioni dello scorso campionato, che non hanno montato la gomma nuova nel finale di giornata: il Campione Marc Marquez è settimo ed il vice iridato Andrea Dovizioso ha concluso ottavo; per il numero 93 due moto disponibili nel box HRC, tra le quali spunta quella dotata di ali, il “Dovi”, conoscendolo, non ha rischiato inutilmente, preferendo il lavoro di fino sugli assetti.

Nono per Petrucci sulla Ducati Pramac, che il ternano ha gradito molto ieri; meno sforzo fisico e più disinvoltura ora per Danilo, che punterà a vincere quest’anno il suo primo Gran Premio.

Un altro problema tecnico sulla sua Suzuki ha infastidito Andrea Iannone, oggi decimo, prima di Aleix Espargarò con l’Aprilia RS-GP totalmente rivoluzionata.

Dopo la giornata di ieri ci si aspettava un Pedrosa nuovamente in cima alla lista dei tempi, invece, Dani ha finito dodicesimo; ma l’aveva detto: novità in arrivo per il team Repsol e, tra una mappatura elettronica da provare, un motore nuovo, ecco anche la nuova carenatura con tanto di vistose ali, che hanno consentito al numero 26 di scendere sotto il muro dei due minuti, ultimo pilota nella tabella a farlo.

Alex Rins aveva iniziato bene la giornata, poi si è “calmato” in tredicesima posizione, meglio della prima KTM in pista, quella di Pol Espargarò. Da Rins in poi, i gap dalla vetta salgono: Tito Rabat prende confidenza con la Ducati Avintia, Bradley Smith è alla seconda stagione sulla KTM, il rookie Franco Morbidelli ha resettato il cervello nel difficile passaggio da Moto2 a MotoGP.

Il tester finlandese Mika Kallio, che correrà diverse gare da wild card- si è messo dietro piloti titolari come Bautista, Abraham, l’appena arrivato Nakagami. Scott Redding sta ancora esplorando il potenziale dell’Aprilia e precede il collaudatore Guintoli, Hernandez si gode tranquillamente questi giorni sulla M1 Tech3. A non godere, almeno per ora, sono Simeon e Luthi, a fondo classifica. Ma il belga e lo svizzero avranno tempo per risalire la china.

 

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