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MotoGP, Mir: "Grazie alla presenza di Espargaro ci siamo concentrati sulla prestazione"

"Per il GP mi auguro di inserirmi tra la quinta e la nona piazza. Peccato per le vibrazioni che mi hanno impedito di lottare". Marini: "Siamo ancora indietro, ma rispetto al 2024 abbiamo fatto grandi progressi"

MotoGP: Mir:

A salvare l'onore della Honda nella Sprint Race di Jerez de la Frontera ci ha pensato Joan Mir. Reduce da alcuni appuntamenti conclusi a gambe all’aria, l’iberico è stato costante ed incisivo risultando, con il suo nono posto, il migliore di una Casa dell’Ala Dorata che, per merito anche delle concessioni, sta pian piano progredendo.

Alla luce delle criticità che abbiamo, terminare in questa posizione non è male. Mi sono trovato in un gruppo in cui mi sono sentito a mio agio. C’erano Vinales, Di Giannantonio, Bezzecchi. Assieme abbiamo lottato per alcuni giri, ma le vibrazioni mi hanno messo in difficoltà. In corsa ne abbiamo avute parecchie e diventa complicato compensare con la guida.  A quel punto si rende necessario sfruttare di più la gomma anteriore in quanto non riuscendo a girare si trascorre più tempo in curva. Per questa ragione negli ultimi 3-4 giri non avevo più pneumatici e non ho più potuto attaccare chi mi precedeva. In ogni caso stiamo arrivando”, la sua analisi.

Le basi per un piazzamento in top 10 lo spagnolo le aveva poste già in qualifica. “Ho fatto un buon giro. Gli altri erano velocissimi. Quando sul mio cruscotto ho letto 1’36”1, ho cominciato a credere in una seconda fila. Alla fine sono scattato dalla terza, ma sono comunque contento. Qui è presente anche Espargaro e i suoi commenti sono in linea con i miei. Credo sarà un buon weekend in termini di informazioni raccolte e conferma dei problemi”, ha affermato prima di svelare il carattere del contribuito di Aleix.

“Niente di speciale, ma essendo ancora molto veloce fornisce gli stessi riscontri di un pilota ufficiale. Il vantaggio che porta è che lui ha la chance di provare delle novità, dando a noi l’opportunità di focalizzarci maggiormente sulla prestazione. Lavorando così potremo presto ottenere buoni risultati”, ha spiegato.

In merito alle condizioni della pista ha invece riferito:Il fondo era scivoloso. Nella Sprint ancora di più che al mattino. Di solito le Michelin con temperature fresche non si esprimono al meglio, per cui bisogna prestare attenzione, perché gli incidenti avvengono nei cambi di direzione e nelle curve veloci e di solito portano a conseguenze, mentre quando fa un po’ più caldo il ritmo rallenta”.

A proposito della ripresa dei marchi giapponesi, il campione del mondo MotoGP del 2020 ha asserito: “Yamaha è competitiva in alcuni circuiti. Ad esempio Quartararo volava a Sepang, ma poi ha faticato in Thailanda. Qui va bene, ma noi non vogliamo guardare cosa fanno gli altri, piuttosto preferiamo focalizzarci su di noi o al massimo prendere come riferimento Ducati”.

Infine, alla domanda se abbia corso con i freni tirati alla luce delle recenti cadute ha replicato: “Ho fatto una gara intelligente. Avevo bisogno di concludere, ma non quindicesimo. Terminare tra i primi dieci dà morale e fiducia per i GP successivi. Speriamo si riesca a fare un ulteriore passo avanti domani, così da inserirci tra la 5° alla 9° posizione. Per noi questo sarebbe il coronamento di un fine settimana solido. Risolte le problematiche che abbiamo sono certo potremo giocarcela davanti”.

Marini:"Il problema rimangono le vibrazioni"

Meno scoppiettante la gara di Luca Marini, tredicesimo alla bandiera a scacchi. “Non è stato un sabato fantastico, in quanto abbiamo abbastanza faticato. La qualifica non è stata perfetta, ragion per cui anche la corsa si è complicata. Le vibrazioni come in tutte le Sprint non ci hanno lasciato, speriamo che domani siano di meno in modo da avere un passo migliore, comunque la partenza e le prime due curve faranno la differenza. L’augurio è di essere più fortunati e recuperare subito qualche posizione. Le vibrazioni sono il peggio? Anche il grip posteriore non ci aiuta, in quanto non appena si entra in curva si comincia a scivolare e poi vibra tutto. Con maggiore aderenza, ci sarebbero meno vibrazioni. I due fattori sono legati, detto ciò sono sicuro che con Aleix si stia lavorando in questo senso”, ha argomentato.

A dispetto dei miglioramenti della concorrenza le Desmosedici sono ancora di un altro pianeta. “Loro hanno un gran vantaggio costruito negli anni, poi essendo sei moto ufficiali è normale che vadano forte. A mio avviso però stiamo recuperando tutti. Noi in particolare abbiamo fatto passi avanti incredibili, soprattutto se si pensa alle grosse difficoltà che avevamo avuto qui nel 2024. Manca ancora tanto, ma non possiamo non essere contenti del processo che ci ha portato fino a qui”, ha chiosato.

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