Con Ai Ogura ufficializzato proprio quest’oggi sull’Aprilia del team Trackhouse Racing, si è ristretta di un’unità la rosa di piloti che la Honda potrebbe potenzialmente schierare dal lato Idemitsu del box LCR nel 2025. La partita, ad oggi, sembra giocarsi tra l’attuale alfiere Takaaki Nakagami e Somkiat Chantra, portacolori dell’Idemitsu Honda team Asia in Moto2. Chi sarà a salire sulla seconda RC213V di Cecchinello? È questo uno degli interrogativi rivolti nel giovedì del GP d’Austria a Johann Zarco, che ha risposto esprimendo la sua preferenza tra i due piloti asiatici.
“Non saprei. Ho sentito di Chantra e potrebbe essere bello perché è un pilota thailandese, con molta energia e che va tanto all’attacco, ma non ha chiaramente l’esperienza di Nakagami. Non saprei scegliere - ha ammesso il francese - Se arrivasse Chantra, potrebbe essere una figata. Se restasse Nakagami, si andrebbe più sul sicuro. Vedremo”.
Di cosa avrebbe più bisogno il progetto Honda in questo momento?
“Ritengo che un debuttante che deve imparare cose nuove potrebbe avere un miglior adattamento e magari potrebbe capire meglio i punti forti e i punti deboli della moto, perché un rookie non ha alcuna preferenza. A volte un foglio bianco può essere positivo e interessante”, ha commentato Zarco.
Guardando poi al fine settimana che lo attende, il due volte campione della Moto2 è parso abbastanza ottimista. Sebbene il Red Bull Ring non sia proprio una delle piste più adatte a lui.
“Non vedo l’ora di cominciare domani. Voglio sfruttare bene qui a Spielberg quell’evoluzione nelle sensazioni avuta a Silverstone. Questa è una pista dove ho faticato negli ultimi due anni, anche con la Ducati. Con i cambiamenti che sto facendo adesso, tuttavia, penso di poter capire ancora meglio di cosa abbiamo bisogno su questo tracciato in termini di abilità di guida. Sono impaziente di vedere se riuscirò ad avere un buon controllo della pista e della moto” ha osservato Johann, che ripartirà proprio da dove aveva lasciato in Gran Bretagna.
“Non ci sarà nessuna evoluzione per me qui. Pensavo avremmo portato delle novità ma non le avremo ancora, perché abbiamo fatto delle cose interessanti a Silverstone e vogliamo verificarle, in attesa di avere la conferma che questi passi avanti possano funzionare bene - ha spiegato - È positivo anche poter lavorare questo weekend sul buon feeling avuto a Silverstone”.
Il pilota transalpino ha poi spiegato più nel dettaglio ciò di cui avrà bisogno per poter essere veloce anche in Austria.
“A Silverstone ho migliorato un po’ il mio ingresso in curva. È un aspetto molto importante su questa pista ed è stato il mio punto debole lo scorso anno - ha affermato - Per questo, anche se la moto non è prestazionale quanto quella che avevo l’anno scorso, posso ancora vedere e sentire se sto facendo progressi nella giusta direzione”.
Stando alle parole di Zarco, la Honda sembra aver rivisto un po’ il suo approccio, decidendo di sfornare nuovi elementi, ma di assicurarsi che quelli introdotti funzionino prima di provarne degli altri.
“È molto difficile da dire perché si tratta di filosofie diverse - ha commentato l’alfiere LCR - La Ducati ha provato molte cose in passato e adesso sembra che da tre anni funzioni tutto. Portano delle nuove parti, ma hanno una base che funziona molto bene e quando hai una buona base, qualunque cosa ci metti funziona. Il punto debole della Honda adesso, invece, è proprio la base e qualunque cosa provi su una base sbagliata è sbagliata. È per questo che stanno provando molte cose, magari meno visibili rispetto a quello che stanno facendo i marchi europei come Ducati o KTM, ma non si fermano mai. Se osservate da vicino, il lavoro che stanno facendo è abbastanza impressionante”.