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MotoGP, Alex Marquez: “Sto alla grande, ma non credo di essere più forte di Marc”

“È una grossa opportunità per me. La Ducati arriva da un’ottima stagione, mentre la Honda ha faticato, ma partiamo tutti da zero punti e sappiamo che Marc è il più forte in griglia”

MotoGP: Alex Marquez: “Sto alla grande, ma non credo di essere più forte di Marc”

A Cervia sono caduti i veli dalle Desmosedici GP del team Gresini, che nel 2023 saranno affidate al confermato Fabio Di Giannantonio e al nuovo arrivato Alex Marquez, chiamato a sostituire Enea Bastianini. Proprio colui che lo scorso anno ha regalato il terzo posto in campionato alla formazione diretta da Nadia Padovani. Un’eredità non da poco, ma che il minore dei fratelli Marquez è pronto a raccogliere, per riabilitare il suo nome dopo le delusioni maturate in Honda.

“Sono molto felice di entrare a far parte di questa famiglia. È un’opportunità molto bella per me e, quando l’ho avuta sul tavolo, mi è bastato sapere moto e squadra per sceglierla. Io dico sempre che in MotoGP tutto e possibile e se hai la situazione giusta, con la moto giusta e il team giusto, puoi fare tutto. Questo è l’obiettivo per quest’anno - ha affermato Alex durante la presentazione - L’anno scorso è stato molto duro e il test a Valencia è stato molto corto, per questo non vedo l’ora di essere in Malesia e di cominciare a lavorare in maniera più seria, per iniziare a capire bene la moto e le aree in cui facciamo più fatica”.

Tira una bella aria nel box Gresini e l’avventura del 26enne sembra già essere cominciata sotto ai migliori auspici, come conferma lo spagnolo raccontando le sue prime impressioni sulla sua nuova Ducati: “È una moto diversa e certamente non mi aspettavo di girare subito al primo giro sui tempi della Honda, o anche meglio, con gomma media al posteriore - ha ammesso il nuovo arrivato - Non mi sono trovato subito a mio agio, perché l’ergonomia e la posizione in sella sono molto diverse rispetto alla Honda, quindi non guidavo con tantissima fiducia, però i tempi sono arrivati sin dal primo giro ed è un ottimo segnale. Mi sono sentito molto bene a livello di motore e nel modo in cui eroga la potenza, ma devo comunque migliorare alcune cose, perché avendo guidato per un altro costruttore devo cambiare un po’ il mio stile di guida. Dovrò imparare e copiare alcune cose dai piloti che hanno già guidato questa moto. Sarà un precampionato molto interessante per me. Cercherò di adattarmi e di arrivare pronto alla prima gara a Portimao, per iniziare bene l’anno”.

Il precampionato sarà determinante per cominciare la stagione con il piede giusto. Quello con cui Alex sta affrontando questo inverno di transizione. 

“L’inverno è stato abbastanza normale. Dopo il test a Valencia mi sono preso una pausa perché ero arrivato un po’ al limite a livello mentale. Ho finito la stagione un po’ al limite, per tutta la situazione che ho vissuto e ho detto spesso di essermi sentito solo all’interno del box, ma adesso è acqua passata. È qualcosa per cui ho sofferto, ma ho anche imparato da quella situazione. So che non è stato semplice per nessuno faticare con la moto, ma non posso lamentarmi con la squadra dello scorso anno. Sono sempre stati con me e ho avuto un ottimo gruppo. È stato molto emozionante lasciare la squadra a Valencia, ma separarci era una decisione che era già stata presa e di cui avevo bisogno - ha spiegato il catalano, che guarda con entusiasmo al suoi ingresso nella grande famiglia Ducati - È una grossa opportunità per me e mi sono sentito bene e il benvenuto già a Valencia e a dicembre sono stato alla factory Ducati. Le sensazioni sono fantastiche e la motivazione è sempre alta. Lo scorso anno ero in una condizione difficile, ma non ho mai mai perso la motivazione ed è così che dobbiamo continuare. Il precampionato sarà sicuramente molto lungo e ci saranno diversi alti e bassi e alcuni momenti in cui saremo in crisi, ma dovremo affrontare tutto insieme e lavorare per ottenere un’ottima stagione e un’ottima performance”.

Tutto per Alex sembra aver cominciato a girare per il verso giusto, considerando che la Ducati, insieme ad Aprilia e KTM, ha dimostrato di avere una marcia in più rispetto alle giapponesi Honda e Yamaha.

“Sembra che i costruttori europei abbiano qualche vantaggio, ma non per il loro posizionamento geografico. Hanno una diversa mentalità a livello lavorativo e sono molto più rapidi nel produrre cose nuove - ha commentato Marquez - Adesso la Ducati è il riferimento e io sono a un ottimo punto e in un ottimo posto. Ora, con tutta la tecnologia che abbiamo, i piloti possono fare meno la differenza, ma è un aspetto uguale per tutti. Tutti hanno gli stessi strumenti e gli stessi vantaggi, quindi staremo a vedere come andrà, ma al momento sembra che i costruttori europei siano più veloci e con una mentalità che sembra avvantaggiare i loro piloti”.

Nonostante questo il pilota di Cervera non si sente più forte rispetto al fratello Marc, punta di diamante della Honda: “La moto o il nome non importano: quando comincia la stagione, sei alla pari con tutti gli altri, perché tutti partono da zero - ha chiosato lo spagnolo - È vero che la Ducati arriva da un’ottima stagione, mentre la Honda ha faticato, hanno avuto diversi problemi e ne hanno sofferto, ma in questo momento no, non credo di essere più forte. Partiamo tutti con zero punti e sappiamo che Marc è il pilota più forte in griglia. È il pilota con più titoli mondiali e credo che sarà il favorito quest’anno. L’ho visto allenarsi molto e non mi sento messo meglio o peggio rispetto a lui. Partiremo tutti alla pari e vedremo nelle prime gare. Io in questo momento mi sento alla grande. Ho provato a migliorare un po’ e a imparare qualcosa da lui, perché è mio fratello e ci alleniamo insieme”.

Pur non facendo più parte della stessa squadra, del resto, le cose non sono cambiate, e non cambieranno, nelle abitudini e negli allenamenti dei fratelli Marquez: “L’atmosfera e l’allenamento con mio fratello sono rimasti gli stessi - ha confermato Alex - Siamo professionali e sappiamo di dover separare le cose, ma fuori dalla pista ho il miglior riferimento possibile per me, che è Marc. È sempre veloce in flat track, in motocross e sui kart. Ci divertiamo ad allenarci insieme e questo non cambierà. Siamo professionisti e, ovviamente, non condivideremo informazioni sulla MotoGP, ma fuori dalla pista siamo fratelli e condividiamo gli allenamenti come abbiamo fatto per tutta la vita”.

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