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MotoGP, Dovizioso: "Finisco a Misano, dove ho iniziato. Forse mi commuoverò"

"La mia prima gara 'vera' fu qui, nel 2000. Ho imparato da tutti i campioni che ho affrontato, anche se mi hanno fatto passare notti insonni. Martedì mattina farò i test, sarà una sorpresa"

MotoGP: Dovizioso:

Il momento dei saluti finali si avvicina. Andrea Dovizioso ha messo piede in un circuito per l’ultima volta con i panni del pilota. Ancora qualche giorno, poi inizierà la sua seconda vita. “Fino a questa mattina per me era una gara come un’altra, poi mi fate tutte queste domande e sto realizzando che sarà il mio ultimo weekend - scherza il Dovi - Sinceramente mi fa molto piacere finire la mia carriera dove era partita: ho fatto qui a Misano la mia prima gara con una moto a ruote alte, nel 2000 nel Challenge Aprilia che avevo vinto. Ci saranno tutti i miei amici e i miei tifosi, è il posto giusto. So che è stata una scelta un po’ particolare finire nel mezzo della stagione, ma secondo me ci stava”.

La tua prima vittoria in Italia in MotoGP era stata nel 2017 al Mugello, poi nel 2018 avevo vinto qui a Misano. Che significato hanno avuto per te?
Vincere al Mugello è stato spettacolare, speciale, quell’anno mi sono giocato il campionato. Quella a Misano l’anno dopo è stata fondamentale per me e credo sia stata una delle mie gare migliori, perfetta, ero il più veloce di tutti e non mi è capitato molte volte in carriera (ride). Salire qui sul podio e vedere tutto il pubblico sotto è stato impagabile”.

Cosa ti mancherà di più della MotoGP?
L’attenzione che c’è sui piloti del motomondiale è qualcosa di grosso, siamo fortunati. Da lunedì cambierà”.

Con te finisce una generazione di piloti: Valentino, Lorenzo, Pedrosa, Stoner…
Sono l’ultimo, fa effetto ma è una transizione normale che fa parte del gioco. È stata una bega essere stato nel motomondiale con tutti quei campioni, mi hanno fatto passare tante notti insonni ma mi hanno spronato sempre a cercare di migliorarmi. Non ho mai mollato, ho lavorato bene e mi hanno aiutato tanto le persone intorno a me”.

Chi ti ha impegnato di più fra tutti i tuoi rivali?
Ne ho avuto tantissimi e in momenti diversi. Partiamo da Simoncelli, poi sono arrivati Lorenzo, Pedrosa, Stoner, Valentino e Marquez, sono stati i più grandi. È sempre stato complicato con tutti”.

Da chi hai imparato di più?
Da tutti e tantissimo. Ho sempre cercato di studiarli molto, non puoi copiare un campione ma puoi cercare di capire cosa fanno e mi sono serviti tantissimi. Ognuno ha le proprie caratteristiche”.

Domenica ti emozionerai dopo il traguardo?
Invecchiando si diventa più sensibili, forse potrà succedere (ride)”.

Sei pronto a lasciare la MotoGP?
Martedì mattina farò i test, ma sarà una sorpresa. Non voglio svelarvi niente”.

Faresti il manager di un pilota?
Più il direttore sportivo perché in MotoGP sta aumentando molto la preparazione dei piloti, ma secondo me c’è ancora margine per lavorare su tanti aspetti”.

Come affronterai questo fine settimana dal punto di vista tecnico?
“Questo è l’unico lato negativo (ride). Non sono competitivo quanto vorrei, faccio fatica e non godo quanto mi piacerebbe in moto. Entrare nei primi 10 sarebbe un bel sogno”.

E se piovesse?
Forse sarebbe peggio (ride). Con la Yamaha non sono mai stato competitivo sul bagnato per lo stesso problema per cui non lo sono sull’asciutto, ma è amplificato”.

Foto Courtesy Fermino Fraternali

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