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MotoGP, Fumata nera in Suzuki: "non abbiamo ancora il nuovo team manager"

Il project leader Sahara: "stiamo parlando con alcune persone, non siamo nel panico. Rinnovare con Mir e Rins sarebbe il migliore scenario possibile"

MotoGP: Fumata nera in Suzuki: "non abbiamo ancora il nuovo team manager"

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Fra meno di un mese inizierà il campionato MotoGP, ma Suzuki è ancora senza una guida. Per il momento Shinichi Sahara si sta divedendo fra il ruolo di responsabile tecnico e quello di team manager, ma vorrebbe tornare a occuparsi in pianta stabile principalmente di questioni tecniche. Quando? Non si sa.

Il manager giapponese lo ha ammesso oggi, alla vigilia dei test in Indonesia.

So che è un tema di cui tutti vogliono sapere, ma non è il momento adatto per parlarn, non è ancora tutto chiaro - le sue parole - Stiamo ancora discutendo con alcune persone. Ci stiamo mettendo più tempo di quanto volessi e mi aspettassi, ma non abbiamo fretta, non siamo nel panico. È tutto sotto controllo in termini di gestione del team. Non posso dire di più, annunceremo il nome non appena tutto sarà sistemato, stiamo parlando nei dettagli con i candidati”.

Questo ‘vuoto’ potrebbe avere conseguenze con la definizione dei contratti con i piloti per il futuro, ma Sahara ha gettato acqua sul fuoco.

Non sono  preoccupato delle negoziazioni con i piloti, parlo sempre personalmente con loro - ha affermato - Anche quando c’era Brivio ero coinvolto nei contratti, ma in questo momento sono concentrato per dare loro una moto competitiva e cercare vincere di nuovo campionato. Tenere Rins e Mir sarebbe il migliore scenario per il futuro, ma non ho fissato una scadenza, stiamo parlando, come sempre, ma non è questo il momento per sistemare tutto. Potremmo farlo prima dell’estate, ma è solo una mia idea”.

C’è anche un altro tema ricorrente quando si parla di Suzuki: la possibilità di avere un team satellite. Anche per questo punto, però, non ci sono certezze.

So che sarebbe utile e non ho cambiato idea, sono positivo sul fatto che prima o poi avremo un team satellite - ha detto - Però dipenderà dalle decisioni dei vertici dell’azienda e poi dovremo trovare la squadra giusta, forse dovremo aspettare ancora”.

Meglio parlare allora di tecnica, anche perché nei primi due giorni di prove a Sepang la GSX-RR sembra avere fatto un passo in avanti.

“I test in Malesia mi hanno dato sensazioni molto positive, abbiamo visto miglioramenti significativi rispetto al 2021, soprattutto per le prestazioni del motore, ma sappiamo che è ancora troppo presto per essere contenti. Abbiamo però confermato che abbiamo preso la giusta direzione” il bilancio di Sahara.

Gli avversari, però, non stanno a guardare e Ducati ha portato un nuovo sistema che abbassa l’anteriore anche durante il giro.

“Il nostro sistema anteriore funziona solo per la partenza, non stiamo veramente pianificando una sua evoluzione per quest’anno - ha spiegato il responsabile tecnico - So che altre costruttori stanno cercando di usarlo durante il giro, se funzionerà lo useremo anche noi, servirà un extra budget, bisognerà discuterne con attenzione”.

Del resto Suzuki ha sempre preferito l’evoluzione alla rivoluzione.

Abbiamo un atteggiamento conservativo nello sviluppo, c’erano delle aree da migliorare, come la velocità massima e la frenata, ma senza perdere punti di forza. È il nostro stile e spero funzioni. Abbiamo iniziato a provare delle nuove strategie per la qualifica, già lo scorso anno a Portimao e Valencia, e sembra andare bene. Non è semplice, ci sono tanti fattori in gioco, ma abbiamo alcune idee” ha concluso.

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