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A Sepang nei tre giorni riservati ai collaudatori ha ovviamente girato per KTM Dani Pedrosa, ma il suo nome non è mai apparso nella lista dei tempi.
“Dani è un pilota ‘old style’ - ha commentato il nuovo team manager Francesco Guidotti - è stato lui a chiederci di non usare il transponder sulla sua moto. Comunque possiamo assicurarvi che ha girato su tempi interessanti”.
La moto che vedete nella foto è uno dei muletti-prototipo ripresa senza carenatura, cosa che non ha infastidito il box della casa di Mattighofen.
"Se andate a vedere da vicino la nostra moto è molto semplice", ha spiegato Guidotti.
Non usare il transponder non vuol dire nascondersi, questo è bene chiarirlo subito: le altre squadre se sono interessante, e lo sono, prendono comunque i tempi. La cosa comunque ha creato una certa curiosità, tanto che qualcuno, addirittura Stefan Bradl, si è interrogato sulle prestazioni della KTM di Mika Kallio, che aveva due moto con due transponder.
“Sono convinto che ogni giorno i migliori tempi di Kallio siano stati fatti da Pedrosa - ha detto il pilota collaudatore della HRC a Speedweek - Perché hai bisogno di un transponder sulla moto per poter leggere i tuoi tempi di settore. Altrimenti il nostro lavoro di prova non funziona. Andare in giro senza transponder sarebbe inutile".
Sui monitori il pilota finlandese risultava come Kallio Bike 1 e Kallio Bike2. Il primo giorno, Kallio1 è finito al terzo posto nella lista dei risultati, quindi Stefan Bradl potrebbe avere ragione nella sua ipotesi, perché Dani Pedrosa, 35 anni, è sempre stato più veloce del suo collega, ora 39enne.
Pedrosa poi è stato terzo assoluto al test IRTA di Sepang 2019 nel secondo dei tre giorni in cui tutti i 22 piloti regolari erano in sella. E ha disputato solo una gara nei suoi tre anni da collaudatore KTM finora, finendo 10 nel GP della Stiria 2021.
L’ipotesi è però stata smentita da Guidotti: “Dani non ha usato né la moto né il transponder di Mika”, ha detto il manager.
Sia come sia Pedrosa, 31 vittorie in MotoGP, con tre secondi posti come miglior risultato (2008-2009-2013), 54 nelle tre categorie, tre titoli mondiali, è accreditato come uno dei migliori collaudatori del motomondiale e nonostante il suo fisico minuto, e anzi forse proprio per quello, è ritenuto l’inventore del nuovo stile di guida che prevede di rialzare il prima possibile la moto per poter accelerare a fondo. Una necessità per lui, così leggero da non riuscire a caricare abbastanza la gomma posteriore.
