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MotoGP, Agostini: "Mi spiace vedere Rossi così ma non posso dirgli di smettere"

"Non sono sua padre e ho rispetto per lui. Valentino ha dato gioia per tanti anni, è difficile per tutti dire basta: io piansi per tre giorni"

MotoGP: Agostini:

Giacomo Agostini era a Jerez per il Gran Premio di Spagna, un ritorno dopo tanto tempo in quello è ancora il suo mondo. Il 15 volte campione del mondo ha seguito il fine settimana con attenzione e ha rilasciato ad AS un’intervista in cui ha parlato delle difficoltà in cui si trova Valentino Rossi in questo inizio di stagione.

Recentemente sono stato a cena in Italia e la cuoca era un mia fan di 70 anni - ha raccontato - Mi ha detto che era una mia tifosa, ma ora era innamorata di Valentino Rossi, il che è un bene, perché ha vinto molto. E mi ha detto: ‘Giacomo, perché non dici a Valentino di ritirarsi?’ Alcuni mi chiedono di direglielo, ma non posso farlo. Mi rende triste vedere Valentino senza una vittoria, ma non posso dirglielo perché è qualcosa di personale. Ho rispetto per lui e non voglio essere un insegnante, un professore o un padre. Il padre di Valentino dice che dovrebbe correre per altri tre o quattro anni, ma io non sono il padre e non dico niente”.

Questo non significa che ad Agostini piaccia vedere il Dottor faticare così tanto.

Mi spiace vederlo così, perché Valentino ha dato spettacolo per molti anni. Tutti ammiravano Valentino perché dava gioia - ha spiegato - Finché c’è vita c’è speranza, si dice, ma la realtà è questa”.

Giacomo ha anche ricordato il momento in cui lo decise di ritirarsi dalle corse.

Ci ho pensato molto, perché è stato quando ho deciso di lasciare il tuo grande amore - ha raccontato - Da quando sono nato non pensavo alle ragazze, alle macchine o ad altre cose ma alle moto, che erano il mio grande amore. Ho pianto per tre giorni quando ho deciso di ritirarmi. Sapevo che stavo lasciando qualcosa che non avrei mai più avuto. La gioia che provi per una vittoria, un podio, il pubblico che ti ama, nessun altra cosa la dà. Puoi diventare il presidente della Fiat o altro ma, pur essendo molto importante, non è la stessa cosa di quando vinci una gara facendo quello che ami. È molto difficile per tutti dire basta”.

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