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MotoGP, Dovizioso: stanno emergendo i limiti degli avversari

Andrea svela: nelle ultime gare siamo sempre stati costanti, mentre Lorenzo: cerco di dare il milleuno per cento, ma non basta ancora

MotoGP: Dovizioso: stanno emergendo i limiti degli avversari

Il Sachsenring non è una delle sue piste preferite, ma l’inizio è stato senza dubbio incoraggiante, soprattutto al mattino con l’asciutto. Un po’ meno sotto l’acqua, ma di certo non bisogna preoccuparsi. Dallo sguardo di Andrea Dovizioso trapela infatti una certa fiducia.

“Siamo riusciti a trovare una buona velocità sull’asciutto stamani, anche se non ho abbiamo utilizzato tutte le gomme – ha commentato il forlivese - purtroppo nel pomeriggio abbiamo faticato sul bagnato, più o meno come ad Assen, anche se in questo caso a soffrire è l’anteriore. Non me l’aspettavo, ho quindi preferito rimanere in pista per allinearmi ai migliori”.

Il perché al momento non è ancora chiaro.

Devo capire se dipende dalla moto o dalla gomma – ha avvisato - rispetto al 2016 abbiamo gomme più dure, però l’asfalto presenta un grande grip. Sull’acqua riusciamo ad essere quattro secondi più veloci ed è una bella sensazione”.

Intanto Dovi si gode questo momento che lo vede in testa al Campionato. Ci si chiede in cosa sia cambiata la Duca per essere così competitiva.

“Le caratteristiche della moto non sono cambiate, ovviamente ci sono stati dei piccoli passi avanti. Forse nelle ultime gare sono emersi i limiti degli avversari, mentre noi siamo rimasti costanti”.

Sul bagnato c’è però da compiere un passo avanti.

Non riusciamo ad essere veloci nell’immediato – ha ammesso - sinceramente non riesco a capire il motivo. Fino a Le Mans siamo stati veloci, mentre ad Assen ci sono state difficoltà inaspettate, anche se qua siamo riusciti a migliorare rispetto all’Olanda. È anche vero che prima avevamo meno pensieri”.

Sulle possibilità della Rossa di giocarsi il Mondiale a pieno titolo, il forlivese frena.  

Non è ancora il momento di dirlo, però le ultime gare hanno dimostrato una nostra costante stabilità nelle prime posizioni. I tempi di Assen lo dimostrano e sarebbe strepitoso confermarlo anche qua. Adesso ci siamo anche noi, mentre prima succedeva solo qualche volta”.

Dal Mugello si è comunque vista una crescita

Ora siamo concreti – ha sottolineato - però questo è un Campionato pazzo, dove ci sono tanti dettagli difficili da gestire. A volte capitano imprevisti con cui confrontarsi, è successo alla Yamaha, ma anche alla Honda”.

LORENZO: CERCO DI DARE IL MILLEUNO PER CENTO, MA NON BASTA ANCORA

In casa Ducati è al momento fuori dalla top ten Jorge Lorenzo. Un’eventuale terza sessione sotto la pioggia costringerebbe il maiorchino a dover passare dalla Q1.  

“Sul bagnato la differenza è stata più grande – ha ammesso lo spagnolo – personalmente questo venerdì lo discreto, dato che sto continuando ad adattare il mio stile di guida alla moto, provando diversi assetti. Peccato per gli ultimi 10 minuti, dato che ho perso troppo tempo a montare i dischi in carbonio e poi non sono riusciti a entrare in temperatura”.

Lorenzo promuove però il nuovo asfalto.

Non ci ha aiutato più di tanto, però il grip è buono, inoltre la pista si asciuga molto velocemente”.

Mentre per quanto riguarda gli pneumatici.

“Le gomme si mantengono costanti come mi aspettavo – ha sottolineato - dovremo però lavorare nel trovare la giusta combinazione con l’asciutto. Qualora non dovesse piovere, penso che quasi tutti i piloti opteranno per la media al posteriore e anteriore.”

Jorge torna poi ad analizzare quelle che sono state le difficoltà della giornata.

“Soffro ancora in troppe parti del circuito – ha spiegato - credo che dipenda anche dalla mia posizione sulla moto, infatti fatico troppo con l’anteriore. Dovrò quindi capire come migliorare l’entrata di curva, anche se sto cercando di dare il milleuno per cento”.

Rispetto alla sua vecchia Yamaha la differenza è evidente.

“Con la M1 riuscivo ad essere molto più competitivo nelle curve veloci – ha svelato - un esempio può essere l’ultimo settore della pista. Adesso fatico ancora troppo, forse dipende dal mancato utilizzo delle alette”.

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