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MotoGP, Rossi: tornare in testa al Mondiale è una rivincita

"È come chiudere un brutto periodo iniziato in Malesia nel 2015. Morbidelli mi fa commuovere e tanto di cappello a Fenati"

MotoGP: Rossi: tornare in testa al Mondiale è una rivincita

Non bisogna mai vendere la pelle di Valentino prima di averlo sconfitto, il vecchio detto non recita esattamente così ma il senso è quanto mai calzante. Il 2017 si era aperto con la sfida annunciata tra Vinales e Marquez, ma dopo tre gare è Rossi a comandare la classifica iridata.

È una grandissima sorpresa per tutti, ma soprattutto per me - scherza dopo il 2° posto ad Austin - Non so perché ma già in Qatar ero ottimista, forse facevo come i matti che vedono tutto positivo quando sono disperati” continua a ridere.

Intanto è successo…
Non me lo aspettavo, anche se sono passate solo 3 gare e non significa molto e so che sarà difficile difendere questa posizione. Però rimane una grande soddisfazione”.

Era da molto che non ti trovati in testa al mondiale…
Dal GP della Malesia 2015, da quella sciagurata fine del 2015. Da questo punto di vista è una rivincita, la fine di un brutto periodo”.

Sei anche l’unico pilota a essere sempre salito sul podio nel 2017.
Ho 23 punti in più rispetto allo scorso anno, questo è il mio miglior risultato ad Austin e in più sono stato vicino a Marquez. È curioso, perché nel 2016 questa, insieme con il Mugello, è stato uno dei due crocevia del Mondiale e avevo preso la direzione sbagliata”.

Tra i due litiganti Marquez e Vinales sei stato tu a godere.
Marc e Maverick hanno una grandissima rivalità e cercano di dare sempre il massimo, questo dà anche loro grande motivazione. Comunque ho paura che un’occhiata la danno anche a me (ride)”.

La caduta di oggi ha rotto il momento magico in cui viveva Vinales?
Non era in un sogno, ha fatto qualcosa di grande e rimane fortissimo. Chi è più pericoloso tra lui e Vinales? siamo sullo stesso livello”.

Considerate le prestazioni di Iannone, lo scorso anno Vinales mascherava i difetti di Suzuki?
Maverick ha dimostrato di essere un fenomeno, può avere coperto un po’ i problemi della moto. Però Suzuki ha una bella squadra, Iannone è forte: si riprenderanno”.

Ti senti rinato?
Le difficoltà iniziali erano un problema nostro, mio e del team, ci abbiamo messo più tempo a capire come guidare e mettere a posto questa moto. Adesso mi piace, in Argentina ho potuto attaccare Crutchlow e qui Pedrosa a fine gara, a differenza di quanto mi capitava lo scorso anno”.

Zarco invece ti ha attaccato nelle prime fasi…
Non ritengo la penalizzazione giusta: o andavo dritto o ci toccavamo e andavamo a terra. Il problema però non è stata la decisione della Direzione Gara ma Zarco. È veloce, guida bene, ma questa non è la Moto2 e si deve superare in un altro modo. È entrato troppo in ritardo, deve stare più tranquillo.

La tua squadra non ti ha comunicato la penalizzazione, scelta giusta?
Hanno aspettato e hanno visto che ho preso subito vantaggio dopo avere superare Pedrosa. Se mi avessero mostrato la penalizzazione sulla tabella, avrei potuto non leggere bene e magari capire che fossero 3 secondi invece di 3 decimi. Hanno fatto bene”.

Come arrivi in Europa dopo questo inizio?
Il mio obiettivo ogni volta che inizio una stagione è vincere una gara, ora devo solo godermi questo momento. Sta arrivando una bella parte dell’anno, con tante piste che mi piacciono e in cui ho molti fantastici ricordi. Inoltre in quei circuiti si respira la vera atmosfera della MotoGP”.

Oggi è stata una bella giornata anche per Morbidelli…
Forse l’ho già detto, ma mi fa quasi commuovere. Sono felice per lui, sta facendo un lavoro incredibile e sta mostrando una superiorità. Deve solo continuare così”.

E Fenati?
A parte quello che è successo l’anno scorso, ho sempre avuto un bel rapporto con lui e continuo ad averlo, quindi sono contento. Mi è piaciuto come ha gestito Canet, gli faccio tanto di cappello.

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