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Una domanda a Ezpeleta e Viegas: a chi giovano le restrizioni alla stampa?

LETTERA APERTA AI BOSS DELLA MOTOGP Abbiamo appreso ieri che la stampa non è gradita allo shakedown di Sepang. Se Le Case temono che i giornalisti possano spiare i loro segreti, beh è il caso che rivolgano questa accusa fra di loro. Così si aggrava solo il calo di attenzione dei media sulla MotoGP

Una domanda a Ezpeleta e Viegas: a chi giovano le restrizioni alla stampa?

Alla attenzione di Carmelo Ezpeleta e Jorge Viegas

e p.c.

Claudio Domenicali
Massimo Rivola
Stefan Pierer
Koji Watanabe
Lin Jarvis

 

Abbiamo appreso ieri sera alle 19 che la stampa non sarà ammessa allo shakedown di Sepang che inizierà il 5 febbraio.

Al di là della tempistica - molti di noi hanno già prenotato, e pagato, aerei ed alberghi con prenotazioni che non sempre ammettono cambiamenti di date - ci piacerebbe avere una risposta a questa domanda: A CHI GIOVA QUESTA PROIBIZIONE?

Un breve riassunto del nostro lavoro invernale: dall’ultimo Gran Premio di Valencia noi ed i nostri colleghi siamo stati impegnati a tenere viva l’attenzione su un campionato - la MotoGP - che l’anno passato non ha brillato per attenzione sui media, con un consistente calo di spettatori sui circuiti.

Lo abbiamo fatto grazie alle possibilità che ci sono offerte dalle moderne tecnologie scambiandoci, senza scopo di lucro, interviste, considerazioni, immagini.

In questo modo siti web di diversa nazionalità hanno potuto offrire ai propri lettori una immagine il più possibile globale di quanto stava accadendo - in realtà poco - in questi mesi in cui la MotoGP dorme.
 

Marquez esce dai box, curiosamente due giapponesi in borghese ed un membro di un altro team scattano foto

Carmelo, lo sai perché sei dei nostri: la passione per vivere ha bisogno di essere continuamente alimentata. Non si può dormire per due mesi e poi sperare di risvegliare l’entusiasmo da un giorno all’altro. Senza scadere nel puro gossip, abbiamo continuato, noi tutti, a ricordare agli appassionati che Bagnaia, Quartararo, Marquez, Bastianini e tutti gli altri, dalla MotoGP alla Moto3, passando per Moto2 e MotoE, continuavano ad esistere, si allenavano, vivevano.

Questo in un momento in cui il motociclismo mondiale ha perso, per il normale avvicendamento dovuto all’età, campioni e punti di riferimento per gli appassionati e la stampa generalista come Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa, Andrea Dovizioso e altri.

Quando, finalmente, abbiamo ricominciato a respirare profumo di benzina e gomme, aspettando il 5 febbraio per tornare a raccontare la MotoGP, ci è giunta, inaspettata, questa proibizione di assistere allo shakedown di Sepang.
 

Il Presidente della FIM ed il Ceo della Dorna a colloquio

Te lo ricordiamo: lo shakedown ci da la possibilità di iniziare la narrazione dai primi di febbraio, senza aspettare l’arrivo, il 10 dei piloti ufficiali.

Tutti noi avremmo iniziato a scrivere e pubblicare interviste e video - rispettando le raccomandazione della Dorna - spostandoci dall’Europa alla Malesia, te lo ricordo, nella maggior parte dei casi a nostro spese perché nello ormai sparuto gruppo di aficionados ci sono molti giornalisti free lance. E converrai con noi che a fronte della spesa, una cosa è avere una decina di giorni a disposizione per raccontare, un’altra solo tre: si chiama utilità marginale.

Quindi sono qua a farti la medesima domanda: A CHI GIOVA LA NOSTRA ASSENZA?

Non ci dire che lo ha deciso l’IRTA o le Case perché non vogliono rompicoglioni a fotografare o fare domande. Sappiamo tutti che durante i test e nello shakedown in particolare sono le stesse Case a mandare davanti ai box della concorrenza loro tecnici a spiarsi a vicenda. Non sono certo i giornalisti od i fotografi accreditati a veicolare le segrete cose!

Dunque la scusa della segretezza non regge. I test segreti si fanno con la pista in esclusiva e fuori da sguardi indiscreti, non con la concorrenza in pista.

Noi pensiamo che ci sia qualcosa di sbagliato nella attuale gestione del massimo campionato del motociclismo. Non abbiamo voce in capitolo per le regole. Questo è compito di Dorna e FIM. Possiamo criticare certe scelte, o semplicemente fare da megafono alle diverse opinioni degli addetti ai lavori, piloti, manager, tecnici: è il nostro lavoro. Pensiamo però di potervi dire quando certi comportamenti risultano lesivi della libertà di informazione, finendo poi non solo di danneggiare il nostro lavoro, ma addirittura la percezione che gli appassionati hanno della MotoGP.

In fondo gli esperti della comunicazione siamo noi! E’ inutile che ti ricordi che anni fa i principali media generalisti seguivano l’intero campionato e ora non lo fanno più. Possono proprio grazie al manipolo di colleghi che sarebbero stati a Sepang dal 5 febbraio e avrebbero pubblicato notizie, foto, video, interviste. Fruibili, questo è decisamente importante, gratuitamente e senza abbonamenti.

Caro Carmelo, la TV è fondamentale, ma i personaggi, di cui disperatamente il nostro sport ha bisogno, li costruisce la stampa nella sua interezza. Perché gli appassionati hanno bisogno di storie, non solo di cronache.

Aggiungiamo un piccolo, prezioso, dettaglio: senza di noi giornalisti in pitlane come faranno le Case a spiarsi a vicenda senza mescolarsi con noi? La foto di apertura di un uomo Yamaha davanti al box KTM è abbastanza esplicativa.

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