Come se non fossero state sufficienti le cancellazioni di Argentina, Kazakistan e India, l’ennesimo problema di calendario si è abbattuto sulla Dorna. Questa volta a dir la verità, si può parlare di dramma perché il maltempo (Dana, Depresion Aislada en Niveles Altos, 'depressione isolata nei livelli alti', ndr) che si è abbattuto su Valencia mettendo in forse l’effettuazione del Gran Premio più importante dell’anno, è stata una calamità naturale.
E’ più che altro l’opportunità a farlo disputare nonostante tutto, il centro del problema, perché il circuito Ricardo Torio non ha subito danni alla struttura ma solo alle strade di collegamento.
Ma il Gran Premio di Valencia è soprattutto la festa di chiusura del motomondiale, e la notte di domenica si celebrano i nuovi campioni in città. Ed è questo clima che non potrà esserci a frenare tutto.
E’ vero anche che non si può essere ipocriti, perché la vita va avanti e, anzi, il mondo delle due ruote potrebbe offrire un supporto importante per ricordarlo.
C’è, poi, tutto il discorso degli sponsor e del test, con relativi cambi di casacca, organizzato il martedì successivo al Gran Premio e l’impegno con le TV, perché questo è un momento di grandissimo interesse per la serie, da considerare.
Ecco il motivo per il quale la Dorna e lo stesso Carmelo Ezpeleta stanno prendendo tempo. E’ indubbio che il Gran Premio possa essere organizzato nonostante tutto, il problema è l’opportunità.
La data, dal 15 al 17 novembre, “in linea di principio” non sarà modificata, ha detto il CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta a Sepang.
"In linea di principio, la data originale sarà mantenuta. Stanno lavorando per sistemare l'accesso e i servizi. La pista non ha subito alcun danno”.
I team hanno ricevuto mercoledì sera dal promotore del campionato un messaggio: “Tutti sono a conoscenza della situazione attuale a Valencia a causa delle forti piogge e delle inondazioni. Purtroppo ci sono state più di 100 vittime nella regione e molte persone risultano ancora disperse. Il nostro cuore va alle vittime e ai loro cari. Fortunatamente non ci sono stati feriti tra il personale del circuito, ma ci sono danni ingenti all'esterno della struttura, in particolare all'accesso al circuito. Siamo stati informati che la pista da GP sembra essere in buone condizioni, anche se è ancora in corso una valutazione completa. Come tutti comprenderete, sarebbe insensibile e irresponsabile discutere dell'evento in questo momento. L'obiettivo deve rimanere quello di aiutare le persone colpite e il circuito è attualmente utilizzato come centro di soccorso. Come MotoGP, dobbiamo cercare di aiutare in ogni modo possibile. Tuttavia, sia le autorità locali che la MotoGP si impegnano a far sì che l'evento si svolga come previsto e lavoreranno instancabilmente per raggiungere questo obiettivo. Continueremo a fornire ulteriori informazioni non appena saranno disponibili e comunicheremo il prima possibile eventuali cambiamenti nell'organizzazione dell'evento”.
In questa ottica hanno senso le dichiarazioni di Aleix Espargarò.
“Non si tratta delle strutture della pista. Penso che possano essere riparate più o meno facilmente in due settimane, ma è la situazione degli ospedali e delle persone che si occupano delle emergenze. Questo è più importante che andare lì a fare uno spettacolo sportivo. La cosa può essere gestita in diversi modi. Se possiamo restituire qualcosa a Valencia - ha detto il pilota dell’Aprilia - Possiamo dare il nostro premio in denaro. Oppure la Dorna può trovare un modo per aiutare anche loro. La MotoGP è un evento così importante che non possono aspettare di vedere la situazione a Valencia. Devono lavorare su un piano B”.
Il problema è tutto qui: individuare questo piano B. Peraltro in calendario il circuito di Valencia ha anche in programma, la settimana successiva del Gran Premio, la FIM JuniorGP dal 23 al 24 novembre.
Forse spostare il tutto in quella data potrebbe essere la soluzione più semplice. Mentre quella di maggior richiamo, forse, sarebbe correre in Qatar, in notturna, in prima serata, per la sfida più importante dell’anno fra Martin e Bagnaia.