Costretta a rincorrere nelle ultime annate, la Honda punta a rialzare la testa in questo 2025. Pur non avendo progettato una moto completamente rivoluzionata per la stagione alle porte, la Casa giapponese non è stata con le mani in mano nel corso dell’inverno e si è presentata in Malesia con tanti diversi elementi da varare. Soluzioni che non rivoluzioneranno da un momento all’altro le prestazioni della RC213V, ma che per Johann Zarco potrebbero servire per creare una buona base da ottimizzare con l’aiuto del nuovo direttore tecnico, Romano Albesiano.
“Sono molto contento di tornare su una MotoGP e di continuare a evolvermi, a migliorare il mio stile di guida e a cercare di guidare la moto, per provare a trarne il massimo. Con la speranza che questo possa portarci a occupare posizioni migliori - ha affermato Johann alla vigilia della tre giorni di test ufficiali - Da quel che ho potuto vedere, la moto al momento sembra abbastanza simile a prima, ma sono state preparate molte cose diverse. Il nostro primo obiettivo domani sarà quello di scegliere il telaio e credo ci sia anche qualche progetto per il motore, ma forse non subito qui in Malesia. Poi, nell’ultima giornata, ci occuperemo anche dell’aerodinamica”.
Tanto lavoro da fare, con l’obiettivo di tornare a lottare per le posizioni che contano. “Basandomi sull’esperienza, non mi aspetto qualcosa che ‘ci dia le ali’ e la sensazione di poter lottare subito per il podio, perché vedo il lavoro che è stato fatto, ma so che è difficile mettere insieme tutti i pezzi. I giapponesi stanno apportando dei cambiamenti, ma le sensazioni a volte sono abbastanza simili - ha analizzato il transalpino con lucidità - Non è facile fare grandi passi avanti, ma credo che adesso il lavoro di Romano potrà aiutare a smuovere le cose. Lui è rimasto molto colpito dal potenziale che può avere la Honda. È la stessa sensazione che ho io e che avevo avuto un anno fa. Quindi, è bello vedere che abbiamo la stessa sensazione”.
Albesiano ha già iniziato a indirizzare il progetto, o è ancora troppo presto perché lui possa cominciare a fornire qualche spunto per migliorare la moto in qualche area?
“È difficile da dire - ha risposto il portacolori LCR - Sono sicuro che potrebbe già dare delle idee, ma se consideriamo il fatto che da contratto ha iniziato a lavorare a gennaio, Honda non poteva certo aspettare il suo arrivo e le sue idee per cominciare a preparare tutto per la fine del mese. Quindi, dobbiamo rispettare e provare tutto ciò che la Honda aveva già preparato, anche perché ciò che hanno in mente di provare non sono certo idee stupide. L’unico che potrebbe conoscere qualche segreto potrebbe essere Dall’Igna, ma non è lui che ha firmato con la Honda. Perciò, credo che Albesiano possa dare delle idee, ma dobbiamo anche portare avanti ciò che è stato pianificato da novembre a oggi”.
Avendo già reso competitiva l’Aprilia, l’ingegnere italiano potrebbe usare una scorciatoia per risolvere i problemi della Honda, sfruttando le sue conoscenze per far funzionare la RC213V come una RS-GP. Uno scenario che potrebbe sembrare fattibile sulla carta, ma non nella realtà.
“Non possiamo rendere la Honda un’Aprilia, e lui non può dire: ‘so che l’Aprilia funzionava così, quindi facciamo così’. Non è fattibile, perché deve esserci un equilibrio tra tutte le parti, un compromesso, e per far funzionare la moto come l’Aprilia bisognerebbe avere lo stesso motore, avere tutto uguale sulla Honda, e non avrebbe senso, perché sarebbe un cambiamento troppo grosso - ha osservato il 34enne - Oltretutto, non sono nemmeno sicuro che funzionerebbe al 100%: la Ducati è la moto migliore al momento, perché è da qualche anno che ha trovato l’equilibrio perfetto tra il pacchetto, le gomme le gomme, l’aerodinamica e il regolamento. Sono stati i più bravi a gestire il tutto e forse non c’è nulla può cambiare questa situazione. Romano non può dire alla Honda: ‘facciamo un’Aprilia’ sulla base delle sue conoscenze, perché noi non vogliamo costruire un’Aprilia e la Honda ha alcune qualità, che credo siano l’anima giapponese del prodotto, che non ho mai riscontrato in un marchio europeo. È per questo che non penso sia possibile fare una cosa del genere”.
Guardando invece al lavoro svolto dai collaudatori Honda nello Shakedown dei test di Sepang, Zarco si è espresso sulle prime sensazioni avute da Espargaró in sella alla moto giapponese.
“Un aspetto positivo di Aleix è che è arrivato con la sua squadra. Hanno già lavorato insieme, si conoscono, e quindi i tecnici capiscono subito le sue sensazioni e possono dare informazioni migliori agli ingegneri. Stranamente, io e lui non abbiamo avuto gli stessi commenti - ha ammesso - La sua prima impressione riguardava le prestazioni del motore. Forse io mi ci sono abituato al punto da aver dimenticato che possiamo guadagnare in quest’area. Però mi piace che abbia delle sensazioni diverse e fresche e sono contento anche del fatto che abbia girato anche Nakagami, perché ha finito la scorsa stagione a un buon livello, ha ancora un buon passo e quando noterà qualche differenza sulla moto sarà il primo a dire: ‘ok, adesso funziona”. Alla luce di ciò che hanno fatto a dicembre e gennaio, è stato bello averli in azione”.
Grazie alle concessioni, anche il pilota francese avrebbe potuto affiancare i due collaudatori e il suo nuovo compagno di squadra, Somjiat Chantra, sulla pista malese.
“Ci abbiamo pensato, ma Honda ha un quantitativo di pneumatici da gestire ed è per questo che non ho girato anch’io - ha spiegato - Manterrò le energie per i tre giorni di test ufficiali e credo che vogliano risparmiare delle gomme, perché avranno magari delle cose più importanti da provare più avanti piuttosto che adesso, o forse perché non sono ancora pronte”.