Pedro Acosta si è goduto un doppio podio nel fine settimana di Aragon, due risultati importanti arrivati probabilmente dopo il peggior GP della stagione per il talento della famiglia KTM GasGas. In Austria le prestazioni delle RC16 erano infatti sprofondate, iniziando anche a far preoccupare Acosta su quanto stesse accadendo. Questo doppio podio gli ha però restituito il sorriso ed il Pedro che partecipa alla conferenza stampa alla fine del GP è raggiante.
"Direi che fare questo podio subito dopo il Red Bull Ring, che è stato forse il momento più brutto della stagione, è davvero importante. Siamo stati competitivi ed abbiamo potuto davvero lottare per qualcosa. Mi mancava un pochino di velocità ad inizio gara, forse avrei potuto creare un vantaggio maggiore nei primi giri come ho fatto ieri. Ma gestire la posteriore oggi era davvero complicato, quindi ad inizio gara ho pensato solo a sopravvivere, non fare errori e cercare di restare con Pecco, Alex e chi mi stava davanti. In ogni caso pensando a dove eravamo due settimane fa, direi che posso sentirmi felice".
Certe volte un risultato come questo può cambiare tantissime cose.
"Avevamo bisogno di questo podio, perché ultimamente iniziavo a farmi troppe domande. So che è un podio figlio di una situazione particolare, ma sono risultati che ti danno fiducia e serve anche questo".
Speravi di ritrovare la direzione giusta qui al Motorland?
"Alla fine il nostro progetto è relativamente giovane, spesso proviamo tante cose sulla moto. Quindi a volte si crea una combinazione di fattori per cui è meglio tornare all’assetto iniziale, con cui ti senti a tuo agio per sperare di lottare davanti. Magari non sarà l’assetto che rende la moto più veloce, però è quello con cui riesco a trovare la consistenza necessaria per lottare davanti. Abbiamo pensato di lavorare in questa direzione perché volevo ritrovare la competitività e ci siamo riusciti. Penso che questo weekend rappresenti davvero un passo in avanti per noi".
Hai anche tenuto testa a Binder per tutto il weekend.
"Io non mi sento in lotta con Binder. Lui ha vinto delle gare in passato, per adesso non penso di poter dire di essere davvero in lotta con lui. A me serve tempo, dobbiamo migliorare la moto e cercare di avvicinarci ai migliori rivali, poi penseremo a lottare tra di noi".
Dopo l'Austria ci voleva questo genere di risultato.
"Di certo rispetto all’incubo che abbiamo vissuto in Austria, qui sembrava tutta un’altra musica. Però c’è da ricordare che qui il grip era davvero particolare, le condizioni erano strane. Credo che capiremo meglio la realtà quando arriveremo a Misano e soprattutto quando correremo Misano 2, perché sarà la prima volta che torno su una pista su cui già ho girato con la MotoGP. Penso che dovremo aspettare quella gara per comprendere davvero dove siamo oggi".
Pensi che a Misano la musica possa essere molto diversa?
"Sono contento di andare a Misano, perché è una pista che mi piace molto e sono felice di arrivare lì dopo un fine settimana come questo, ti regala fiducia. Poi penso che sia una pista più facile per comprendere il livello in cui ti trovi rispetto ai tuoi rivali".
Hai visto il contatto tra Marquez e Bagnaia, cosa ne pensi?
"Non ho opinioni! La realtà è che in quello scenario, qualsiasi cosa tu faccia come pilota sbagli. Secondo me uno è andato lungo e l’altro ha incrociato. Credo che uno non vedesse cosa stava facendo l’altro, quindi la vedo come una combinazione di fattori che hanno generato quella situazione. In una pista diversa, forse sarebbe andato tutto molto diversamente, quindi penso che anche il layout della pista abbia contribuito in quel punto a favorire la situazione".
Parlando degli altri, secondo te dopo questa vittoria Marquez tornerà in lotta per il titolo?
"Penso che si debba aspettare di vedere Marc su altre piste prima di parlare di questo argomento. Di certo qui è andato fortissimo e se dovesse continuare così altrove, sarebbe un pretendente. Ma qui la situazione era davvero particolare, difficile che mostri questa superiorità altrove".
Invece cosa manca a KTM per lottare con le Ducati oggi?
"Secondo me non ci manca una cosa specifica, credo che siano vari aspetti su cui dobbiamo lavorare per avvicinare la Ducati. Noi siamo quattro piloti in pista, loro sono otto, quindi certe volte sono più veloci di noi a trovare soluzioni. Forse ci manca trazione in uscita di curva, magari è l’aspetto su cui possiamo fare dei passi in avanti più evidenti. Poi in rettilineo il motore KTM funziona, ma se perdi trazione in uscita di curva non lo sfrutti bene, quindi le cose sono collegate".
Come procede il lavoro di Pedrosa?
"Stanno lavorando su tantissime cose diverse con Pedrosa e so che a Misano ne porteranno alcune, sia per il GP che per i test. Sono curioso di vedere le novità che ci saranno".