MotoGP, Dall'Igna: "Ecco perché abbiamo ridotto il numero di moto da 8 a 6"

Nel 2025 ci sarà una novità importante sulla griglia di partenza della MotoGP. Non ci saranno più otto Ducati schierate, bensì  “soltanto” sei. Se di recente Valentino Rossi ha imputato all’ingaggio di Marquez la fuga della Prima Pramac verso la Yamaha, il responsabile della squadra corse Gigi Dall’Igna ha al contrario parlato di strategia aziendale ben oculata.

“Riducendo il numero abbiamo ottenuto il miglior compromesso per il nostro marchio. In questa maniera potremo contare su tre moto ufficiali e altrettante della stagione precedente - ha spiegato il manager a Motogp.com – Altro aspetto importante del poter disporre di un team satellite è che potremo far crescere i piloti”.

Secondo l’ingegnere veneto promuovere anzitempo un giovane in una squadra factory significa bruciarlo, ecco perché la VR46 Racing e il team Gresini restano cruciali per la Casa emiliana. “Gli emergenti non hanno bisogno di una motocicletta ufficiale, in quanto questa significa maggiore pressione. A volte è meglio cominciare con quella vecchia”, la sua riflessione.

Guardando invece in prospettiva e al fatto che l’anno venturo i rivali di Borgo Panigale potranno godere di quattro moto ufficiali, il 58enne si è dichiarato tutt'altro che timoroso, ma al contrario convinto del ridimensionamento programmato: “Per quanto ci riguarda non siamo rilassati, in quanto vorremmo vincere ancora e per farlo dovremo dare il massimo per mantenere il potenziale a disposizione. Detto ciò non credo che non averle abbia un peso nelle prestazioni dei piloti factory. Anche con la moto del campionato precedente sarà possibile portare avanti lo sviluppo e capire la direzione da prendere per migliorare la nostra Desmosedici”.