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Scontro fra giganti: ecco chi è il vero serial winner della MotoGP

L'ANALISI - Ventuno stagioni della classe regina a 4 tempi e 7 vincitori: i numeri decidono il migliore tra Rossi, Marquez, Stoner, Lorenzo, Hayden, Bagnaia, Quartararo e Mir

MotoGP: Scontro fra giganti: ecco chi è il vero serial winner della MotoGP

Nel 2002 la MotoGP a 4 tempi sostituiva la 500 a 2 tempi e a vincere il primo titolo della nuova classe regina fu Valentino Rossi. Vent’anni dopo c’è riuscito un suoi allievo, quel Pecco Bagnaia che ha rotto il digiuno della Ducati e dei piloti italiani nella massima serie del motociclismo. Per la prima volta, inoltre, nella MotoGP, si è avuto un campione diverso negli ultimi 4 anni e questo è il segno di un cambio generazionale, con Marc Marquez a rappresentare la vecchia scuola e Mir, Quartararo e il già citato Bagnaia la nuova.

Fra di loro ci sarà il prossimo serial winner, cioè quel campione che ha nelle vittorie le sue vittime preferite? Abbiamo cercato di scoprirlo cercando di farci aiutare dai numeri.

La tabella qui sotto riassume le migliori stagioni dei campioni del mondo della MotoGP: vittorie, podi e punti nell’anno del titolo, logicamente tenendo conto del numero di gare nei vari anni.

Valentino Rossi VS Marc Marquez: è scontro fra titani

In 21 stagioni di MotoGP ci sono stati 7 piloti ad avere raggiunto la vetta: Valentino Rossi e Marc Marquez lo hanno fatto per ben 6 volte, 3 quelle di Jorge Lorenzo, 2 per Casey Stoner e una per Nicky Hayden, Joan Mir, Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia.

Basterebbero questi primi dati per capire chi sono i due ‘veri’ serial winner della MotoGP: Rossi e Marquez, che si dividono i record. A Marc va quello delle vittorie, sia come numero assoluto (13) che come percentuale (più del 72%, vuole dire che nel 2014 ha vinto praticamente 3 gare su 4). Valentino, però, risponde con un 2003 dove è riuscito a salire sul podio in 16 gare delle 16 disputate, il 100% tondo, cosa mai riuscita a nessun altro (anche se Marquez nel 2019 fece 18 su 19). Lo spagnolo ha poi il record del maggior numero di punti conquistati in una stagione, 420, ma il Dottore si rifa con la migliore media punti per gara: 22,3 del 2003.

È uno scontro fra giganti, in cui non sfigura un altro fenomeno: Casey Stoner, che soprattutto nel 2011, l’anno del titolo con la Honda, diede il meglio di sé. Che ha significato vincere quasi il 60% delle gare e salire sul podio nel 94% (come Marquez, anche lui lo mancò in un solo GP). Poi c’è Jorge Lorenzo, per cui la stagione migliore fu il 2010, quando vinse la metà delle gare e salì sul podio quasi nel 90% delle occasioni.

In questa generazione, Nicky Hayden è un caso particolare, perché il suo titolo fu più figlio della costanza che di un dominio in pista. Due vittorie e 10 podi, fu campione con appena 252 punti: in assoluto non grandi numeri, ma vedremo che c’è chi ha fatto ‘peggio’, se così si può dire.

Bagnaia, Quartararo e Mir: la nuova generazione non ha ancora i 'numeri'

Perché, mettiamolo in chiaro, ogni titolo è meritato e chi lo vince è stato il migliore. Quindi evitiamo di guardare con supponenza Joan Mir, campione in una delle stagioni più strane del motomondiale. Il 2020 è stato segnato dalla pandemia di Covid, oltre che dall’assenza di Marquez. Si corsero appena 14 gara (su 9 piste) e allo spagnolo della Suzuki bastò vincerne una. Meglio la sua costanza sul podio,  il 50% ma è comunque la media più bassa di sempre per un campione della MotoGP, anche se vedremo è in buona compagnia. Per quanto riguarda i punti conquistati si ripete il primato negativo: nessuno aveva mai vinto il titolo con 12,2 punti a GP.

Nel 2021 la MotoGP era tornata gradualmente alla normalità e a vincere fu Quartararo. Anche in questo caso, però, i numeri non impressionano: 5 vittorie (meno del 28% dei GP) e 10 podi, con una media punti/gara di 15,4. Ben lontani dai risultati dei predecessori, che volavano spesso oltre ai 20.

Quindi arriviamo a Bagnaia, le cui 7 vittorie sono ottime, anche se si perdono sulle 20 gare totali (il più alto numero di sempre), mentre i 10 podi valgono il 50%, cioè la media più bassa insieme a Mir. Pecco però fa meglio di Joan sulla media punti, anche se siamo bassi. Risultati figli soprattutto di un inizio di stagione fa dimenticare e di ben 5 zeri nella sua classifica. Se prendessimo infatti in esame solo gli ultimi 10 GP, be avrebbe vinti il 50% e salito sul podio l’80%, ma nel conteggio totale gli errori si pagano cari.

Bagnaia, però, il prossimo anno sarà l’unico pilota ad avere l’occasione di emulare Rossi e Marquez riconfermandosi campione, perché Valentino e Marc sono stati gli unici a riuscire a difendere il titolo in MotoGP. Magari sistemando anche le sue statistiche, perché la strada per diventare un serial winner è solo all’inizio.

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