Ha lasciato l’Argentina riprendendo le strofe di un celebre brano di Luciano Ligabue, ovvero “Leggero”, che recita: “Nel vestito migliore, sulla testa un po’ di sole ed in bocca una canzone”. Il significato più profondo del post apparso sulle sue pagine social lo conosce soltanto lui.
Noi, invece, possiamo limitarci a definire il testo del celebre cantautore come una sorta di sfogo dopo aver subito tante pressioni. Ovvero il fatto di voler staccarsi dalla pesantezza della vita dopo essersi sobbarcati preoccupazioni e stanchezza.
Detto ciò, andiamo subito al dunque: il 2025 Bagnaia non è iniziato secondo quelle che erano le aspettative. In due soli round Marc Marquez ha già fatto terra bruciata e Pecco è apparso inerme, indifeso, senza avere la minima possibilità di provare a rispondere all’avversario. Quel confronto che tutti si aspettavano tra i due al momento è mancato, dato che in pista Bagnaia ha sempre visto dalla lunga distanza Magic Marc.
Un Bagnaia apparso rigido in sella alla moto e al tempo stesso nervoso, sia dentro che fuori dal box. La sua frase post GP di Buriram, detta a Dall’Igna, non è certo sfuggita: “Non posso essere contento, ma ora voglio capire cos’è successo... A cosa mi riferisco? La gomma”. Un’uscita che rappresentava tutto il malessere del pilota piemontese, messo subito in riga da Gigi nel post gara di Termas de Rio Hondo: “Questa volta non c’è stato nessun problema con le gomme, tengo a sottolinearlo”. Dall’Igna ha voluto sgomberare il campo da ogni dubbio e polemica, mettendo di fatto il proprio pilota e i suoi limiti a nudo.
Come detto, questo 2025 non è iniziato nel verso giusto per Bagnaia, che per l’occasione si ritrova in una posizione completamente diversa rispetto al passato. In pista deve rincorrere e nel box la sensazione è quella di non essere più portato sul palmo di una mano come in passato, complice l’arrivo del nuovo compagno. In tutto ciò non mancano tensioni, pressioni, che portano inevitabilmente a un’assenza di leggerezza.
E allora le domande si susseguono: cosa fare? Come uscire da questo vortice? Come ritrovare quel piacere alla guida venuto improvvisamente a mancare?
Di sicuro ritrovarsi dall’altra parte del box un pilota come Marc Marquez è la cosa peggiore che possa capitare. Lo dice la storia dei suoi avversari, chiamati a fare i conti con uno che nella sua carriera non ha mai fatto prigionieri. Ai tempi di Honda fece fuori Stoner, poi portò al pensionamento Pedrosa prima e Lorenzo poi. Il 93 sembra quindi essere una sorta di tsunami, capace di abbattere ogni cosa che si trova davanti.
Nel confronto con Magic Marc, il primo punto da cui partire è forse quello di accettare la realtà attuale, ovvero ammettere con sincerità la superiorità attuale del proprio avversario, al di là di gomme o non gomme. Una cosa alquanto dolorosa da fare per Bagnaia, ma che al tempo stesso porta alla consapevolezza della situazione che si vive, liberandosi da un primo peso.
Più che a Marc Marquez, c’è però un altro avversario con cui confrontarsi. A tal proposito sembra cadere a pennello il Manuale di Timothy Gallwey: “Il Gioco interiore del tennis”, definito da Bill Gates come un manuale rivoluzionario, utile da applicare nella vita di ogni giorno oltre che sul campo.
Ogni atleta, ogni persona, gioca contemporaneamente due partite, sul campo e nella vita: una contro l’avversario e l’altra contro una parte di sé che è impegnata in un’incessante attività di analisi, giudizio e autocritica che crea dubbi, insicurezza e calo di concentrazione. Gallwey definisce infatti il “Sé 1” come quello che dà le indicazioni, mentre il “Sé 2” come quello che le mette in pratica. L’obiettivo è quello di arrivare ad avere un equilibrio e un’armonia tra questi due elementi, anche se nella maggior parte delle volte non è così.
Nel gioco del tennis, giusto per fare un esempio, quando si cerca di voler perfezionare a tutti i costi un colpo, oltre a focalizzarsi eccessivamente sul movimento, ci si tende ad irrigidire, non riuscendo poi ad avere l’effetto sperato e mancando di naturalezza. Il tutto scaturisce rabbia e sconforto. Un po’ come sta accadendo a Pecco Bagnaia, rigido e non naturale in sella a questa Ducati GP24.9, a differenza di un Marc Marquez estremamente a suo agio.
Forse però, un primo passo verso la ricerca della “leggerezza” mancata fino ad oggi, Pecco l’ha fatto. Probabilmente lui non se ne renderà conto appieno, ma un primo segnale c’è stato. Di cosa si tratta? La scelta di fare marcia indietro e tornare alla Ducati GP24 senza aggiornamenti.
Se sarà una decisione vincente o meno lo scopriremo nelle prossime gare, ma forse questo segna un primo punto di svolta per Pecco in 2025 dal retrogusto amaro. Quello di un Bagnaia che vuole scegliersi una strada propria, senza guardare e vivere in balia di ciò che accade dall’altra parte del box, provando quindi a smorzare pressioni e tensioni che fino ad oggi l’hanno condizionato, ripartendo quindi da sé. Un concetto che riprende alla perfezione quanto ci ha detto ieri Alberto Vergani: “Bagnaia deve fregarsene di Marquez, anche se dovesse vincere tutte le gare. Lui deve solo pensare a sé stesso, senza farsi vincere dallo sconforto”.
Un Bagnaia speriamo leggero: nel vestito migliore, sulla testa un po’ di sole ed in bocca una canzone, sperando che sia veramente così! Proprio come nel brano di Luciano Ligabue… Forse, per battere Marquez, serve solo leggerezza, la stessa che sta mostrando Marc stesso…