La tre giorni di test ufficiali della MotoGP a Sepang non è iniziata nel modo in cui si sarebbe aspettato Alex Rins. Dopo aver girato senza particolari intoppi in due delle tre giornate di Shakedown, il pilota spagnolo ha visto il suo programma di lavoro scombinato dalle raffiche di vento che spiravano sul tracciato malese. Condizioni che hanno convinto Rins a terminare anzitempo la sua giornata, relegandolo al 14° posto finale con un ritardo di 1” dal miglior tempo siglato dal suo compagno di squadra Fabio Quartararo, leader della classifica davanti ai fratelli Marc e Alex Marquez.
“Sinceramente, il forte vento di oggi ha cambiato un pochino i piani. Nello Shakedown eravamo riusciti a provare un po’ di cose: avevamo lavorato un po’ sul set-up e provato alcuni nuovi elementi, come un nuovo telaio con un nuovo forcellone. Nello Shakedown il telaio non aveva dato il risultato sperato, ma Yamaha è riuscita a metterlo a punto e oggi avevamo in programma di riprovare questo telaio leggermente modificato una carena con delle ali differenti. Il vento però non ci ha permesso di farlo, quindi ci siamo visti costretti a rivedere il piano e a provare i tre diversi tipi di pneumatici anteriori che ha portato la Michelin. Uno di questi pneumatici è simile a quello morbido che abbiamo qui, mentre gli altri due sono quelli struttura differente, pensati per il 2026”, ha spiegato il pilota Yamaha.
Nonostante l’amarezza dovuta al cambio di programma, Rins ha cercato di sfruttare al meglio la giornata. Consapevole di avere altri due giorni di test a disposizione.
“A parte provare le gomme, che avremmo voluto fare l’ultimo giorno, non sono riuscito a fare molto. Ho effettuato la prima uscita con gomma media al posteriore per controllare le condizioni della pista, visto che ieri aveva piovuto un po’, e per verificare che non ci fosse alcun allarme sulla moto. Poi ho montato la morbida sia all’anteriore che al posteriore. Ho girato con la moto con cui ho portato a termine il test di Barcellona, che ha un telaio leggermente diverso da quello usato durante la stagione, e non ho montato nessuna gomma da qualifica perché non era il momento più adatto per farlo - ha detto raccontando il lavoro svolto oggi in pista - Per il resto, sta andando tutto bene. Domani proveremo il telaio per vedere se funzionerà meglio con un po’ di messa a punto. In caso contrario, proveremo la carena con due ali anziché tre, per vedere come va”.
Restando in tema di cambiamenti, Alex ha commentato il modo in cui è mutato l’approccio ai test della Yamaha rispetto al passato.
“È cambiato il modo di fare i test. Abbiamo molti nuovi elementi da provare, il che significa che Yamaha ha lavorato molto duramente durante l’inverno. Ma l’anno scorso probabilmente avremmo continuato a provare anche con il vento. Cosa che per me non ha molto senso, perché bisogna essere precisi quando si provano delle cose importanti e con il vento non si può mai esserlo - ha sottolineato - Oltre a questo, con il team Pramac, abbiamo anche due moto in più, che ci portano altre informazioni ed è molto positivo”.
Proprio il vento per il pilota Yamaha è stata la ragione delle tante cadute verificatesi in questo Day 1.
“Onestamente, non abbiamo assistito a quasi nessuna caduta durante lo Shakedown. Secondo me è stata colpa del vento, che era davvero forte. I punti critici, in cui c’erano più raffiche di vento, erano le curve 4, 5, 9, 11 e curva 13, dopo il cambio di direzione. Quello è il punto in cui è caduto Acosta e non so se sia successo per il vento oppure no, ma è stato strano - ha commentato - Da pilota mi fa un po’ rabbia non aver potuto siglare un tempo migliore facendo un time attack ed essere riuscito a fare solo 41 giri, dovendo aspettare molto tempo perché il vento calasse. Con queste raffiche, oltre a non poter provare il materiale, era rischioso mettere una gomma da qualifica e per me non era di alcuna utilità rischiare per provare a fare il tempo. Quindi, abbiamo deciso di fermarci quando abbiamo visto che il vento aumentava, anche perché non avevamo gomme pronte e avremmo dovuto riscaldarle. Penso sia stata la scelta giusta”.
Di diverso avviso è stato invece Quartararo, che ha deciso di portare avanti il programma indipendentemente dal vento.
“Avevamo le stesse cose da provare in tutti e due i lati del box. Non voglio assolutamente criticare Fabio: lui ha il suo metodo di lavoro e ha provato sia il telaio che l’aerodinamica, ma per me non aveva molto senso - ha ammesso - Per questo, ho deciso di fermarmi insieme a tutta la mia squadra. Ho anche parlato con Meregalli e Bartolini, per vedere cosa era meglio fare. Guardando adesso i tempi, avremmo potuto aspettare la fine della giornata e montare una gomma, ma perché rischiare?”.
Incalzato sul V4 e su quando potrà provare la moto con il nuovo motore, Rins ha concluso dicendo: “Non ci hanno dato nessuna data. Abbiamo chiesto, ma preferiscono mantenere le cose separate, in modo che noi piloti non perdiamo tempo a pensare a quando potremo provarla. Stando a ciò che ci hanno detto, la introdurranno quando andrà meglio della moto attuale. Alla fine, non è obbligatorio avere un motore V4. Lo ha anche la Honda, ma abbiamo più o meno gli stessi problemi”.