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MotoGP, Quartararo: "Ho cambiato stile. In Giappone hanno imparato a scartare ciò che non va"

"Ho lavorato su me stesso e anche Yamaha, grazie all'influenza europea, ora è più reattiva. Cosa è migliorato? Un po' tutto. Il primo posto? Meglio che essere dietro"

MotoGP: Quartararo:

Che la Yamaha sia vicina a quel clic capace di sbloccarla e di riportarla a lottare per le posizioni che contano? E' certamente troppo presto per rispondere, ma la prima giornata dei test invernali della MotoGP sul circuito di Sepang ha dato modo al box blu di sorridere. Fabio Quartararo è risultato il migliore del gruppo mettendosi alle spalle i ducatisti Marc e Alex Marquez. In passato spesso critico con il costruttore nipponico, in questa occasione il francese ha avuto parole al miele per un atteggiamento più aperto e proattivo che potrebbe davvero portare a quel passo avanti tanto atteso.

"Siamo stati meno di un decimo più veloci che nella qualifica del 2024. Le sensazioni sono state positive, ovviamente in un contesto di weekend di gara sei focalizzato sulla ricerca del tempo, qui invece abbiamo provato diverse cose e sul finale abbiamo montato le gomme nuove per cercare la prestazione. Avere già accumulato due giornate in pista e altrettante di riposo conta per la caccia al tempo, in ogni caso per adesso posso dire che abbiamo fatto un buon lavoro”, le sue parole a caldo.

Avete provato un nuovo telaio e una nuova aerodinamica, che impressione hai avuto?
"Lo chassis lo avevamo già verificato nello shakedown. Diciamo che anche se abbiamo effettivamente lavorato sull'aerodinamica e cercato un compromesso tra le novità e l’assetto, il focus è stato sull’elettronica".

Il vento ti ha dato fastidio?
"In alcune curve ha disturbato, magari in quattro/cinque, ma in tutte le altre ci ha dato una mano, quindi non credo abbia compromesso la nostra analisi".

Cosa è cambiato all'interno del team?
"L’anno scorso ho messo tanta pressione sul nostro project leader Matsuda e su Max Bartolini che lo affianca. Le mentalità europea e giapponese sono diverse e ho spinto perché prevalesse la prima. Come conseguenza, nella seconda parte di stagione, soprattutto nelle qualifiche, le cose sono migliorate. Adesso con quattro moto ufficiali in pista ci sarà da affrontare un periodo di adattamento".  

Oggi avevi la scritta “smooth” sul cruscotto...
"Dalla Thailandia, quando abbiamo cominciato a lavorare sull'elettronica, ho osservato come si comportava la Ducati e ho capito di dover cambiare io stesso stile oltre all'elettronica, perché il mio istinto è quello di scendere in pista e spingere a tutta per tirare fuori tutto dalla moto, a volte però se procedi con più calma finisci per essere più incisivo, quindi meglio essere più tranquilli e quella scritta è un modo per ricordarmelo".

Come valuti questo primo giorno?
"È incoraggiante, visto che inizialmente, nello shakedown, ero stato dodicesimo/quattordicesimo, quindi bene così. Anche se è solo il primo giorno meglio essere davanti che dietro. E’ positivo per noi continuare a lavorare così e cercare di far abbassare i riscontri cronometrici".

Quali sono gli aspetti del cambiamento di approccio che si sono rivelati più efficaci?
"In generale il modo di lavorare e provare le cose. Se un pezzo migliora la prestazione lo si tiene, altrimenti lo si elimina. Negli anni passati, l’atteggiamento era di continuare ad usare anche ciò che non dava buoni riscontri. Con questo cambio di mentalità invece, si riescono a fare dei progressi".

C’è qualcosa che è migliorato in maniera significativa?
"No, non proprio, direi che è un discorso in generale a partire dal modo in cui guido che è cambiato molto. Ora cerco solo di replicare ciò che mi può far andare più veloce. E’ un buon inizio e con più M1 impegnate ci saranno anche più dati a disposizione".

 

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