Quest’anno Marc Marquez ha cambiato tutto: moto, squadra e capotecnico. Dopo avere lasciato il fido Santi Hernandez, il campione spagnolo nel box di Gresini ha iniziato a fare coppia con Frankie Carchedi. Con il passare delle gare i due hanno iniziato a conoscersi e ad Aragon hanno dimostrato cosa sono capaci di fare insieme.
Aragon è stato il fine settimana perfetto e tutti gli altri piloti si sono chiesti come Marc fosse riuscito a fare quella differenza.
“Nell’entrata di curva e nel modo in cui gestisce il gas - la risposta di Carchedi ai microfoni di TNT Sports - Teveva una traiettoria diversa ed era più veloce in uscita, era difficile capire come facesse. Abbiamo trovato qualcosa che ha dato ha Marc la fiducia di potere guidare con il suo stile. Riusciva a mantenere l’angolo di piega dove agli altri risultava difficile”.
Marquez non è un pilota come gli altri e per un tecnico non c’è migliore compagno di box per crescere ancora.
“Si impara sempre. Avevo imparato da Diggia e l'ho fatto anche da Marc, ma non so se succederà ancora. Quando lavori con un pilota come lui acquisisci moltissime conoscenze” ha ammesso.
Frankie ha poi spiegato perché il successo non sia arrivato prima. “Abbiamo trovato qualcosa nelle ultime gare, ma le cose non andava nel posto giusto e mi aspettavo che succedesse qualcosa all’ultimo giro” ha sorriso
Mentre ad Aragon “le aspettative erano che facesse quello che ha fatto, è stato 1° in ogni turno e la una buona posizione sullo schieramento fa tanto - ha continuato Frankie - Al Red Bull Ring potevamo lottare, ma le cose non erano andare nel verso giusto. Austin, sfortunatamente, era stato a inizio stagione. Ora abbiamo un sistema diverso per la franata perché è un animale sui freni. Quello che avevamo non poteva reggere, altrimenti il risultato sarebbe stato diverso. Al Sachsenring, partendo dalla 5ª fila, era impossibile”.