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MotoGP, Marquez: "Ho bisogno di correre, ma a volte bisogna saper rallentare"

Lo spagnolo accusa i postumi del Sachsenring, è 19° nelle combinate. "Ho bisogno di correre ad Assen, è una questione di mentalità. Non sto bene, ho dolore ad una costola, non respiro. Però corro per non perdere la routine, ci vuole sacrificio e volontà per migliorare il futuro"

MotoGP: Marquez:

Assen accoglie un Marc Marquez evidentemente provato dallo scorso weekend del Sachsenring, è 19° al termine delle due sessioni di libere. Il pilota spagnolo dopo le numerose cadute aveva optato per non correre sul circuito tedesco, ma quattro giorni non sarebbero stati sufficienti per nessuno per recuperare dagli infortuni, e l'otto volte iridato ha così optato per un approccio più cauto alle difficoltà tecniche imposte dal circuito olandese. Il corpo è provato, ma lo spirito di sacrificio rimane e Marc è così tornato in sella per raccogliere dati preziosi per la Honda e per non perdere quella routine agonistica, fondamentale per un pilota che aspira a competere ai massimi livelli.

"Oggi sapevo che avrei sofferto - ammette lo spagnolo - la caviglia ed il dito sono sopportabili, ma la costola nel secondo settore è molto dolorosa, specialmente quando il respiro si fa più intenso, e lì perdo tempo prezioso. Nelle curve più lente cerco di fare la differenza ma recuperare un secondo e mezzo non è facile. Quella caduta è stata leggera e senza conseguenze per fortuna. Domani in Q1 cercherò di spingere di più per non partire troppo in fondo alla griglia, ma si prospetta un weekend difficile".

Il Sachsenring ha lasciato un'impronta profonda sullo spagnolo, non solo nel fisico ma anche in termini di aspettative.
"Ho dovuto abbassare le mie aspettative, cercherò di finire la gara, più che altro perché non sto bene. In altri weekend mi sentivo bene ed ero in grado di spingere. Al Sachsenring non ho corso perché sapevo di non stare bene, ed ora dopo quattro giorni siamo nuovamente in sella. Il corpo in quattro giorni ha poco tempo per recuperare, e la costola in particolare è una grossa limitazione".

Ti aspettavi un'altra caduta?
"Ero dietro a Maverick, perdevo più o meno un decimo, stavo cercando di recuperare in quella curva per arrivargli vicino alla curva 5, o avrei perso altri decimi. Sono caduto perché spingevo".

Che Marquez oggi abbia dato precedenza alla cautela, lo si può vedere anche dai crono sul giro veloce.
"Nel giro veloce ho cercato di minimizzare i rischi, nei primi due settori spingevo al massimo, ma nel terzo e nel quarto mi sono concentrato sul non cadere".

Ti abbiamo visto anche entrare con la Honda per dei test, pensi che in questo momento il tuo feedback sia necessario pur non essendoti ancora ripreso del tutto?
"Dopo aver saltato il Sachsenring, e se non avessi corso qui ad Assen, assieme alla pausa estiva sarei stato quasi due mesi lontano dalla moto, e credimi, farlo non è una buona idea per un pilota a questi livelli. Ho bisogno di questo weekend anche a livello mentale. Anche in assenza di motivazione, mantenere una certa routine è fondamentale, è necessario anche sacrificarsi se serve. Dobbiamo continuare a credere per cominciare a migliorare il nostro futuro".

Cosa ha più importanza, il tuo status mentale o i feedback sulla moto?
"Entrambi sono importanti, oggi io e Nakagami abbiamo nuovamente provato i due telai. Continuerò ad usare un telaio per entrambe le moto e mi concentrerò sull'elettronica, ma so che ciò che state vedendo qui ad Assen non corrisponde al mio livello durante l'anno. A volte però bisogna saper anche rallentare".

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