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Ben tornato Marquez: con te in pista la MotoGP è di nuovo divertente

Con la gara Sprint di oggi abbiamo assistito ad un atleta che tornato sulla pedana ha riposizionato l’asticella esattamente nello stesso punto in cui era quattro anni fa. Ma è un Marquez diverso: i suoi avversari devono ringraziare la sua resilienza

Ben tornato Marquez: con te in pista la MotoGP è di nuovo divertente

Ha ragione Carlo Pernat, quello che stiamo vedendo in azione è un ‘Marc Marquez meno qualcosa’: gli manca l’arroganza con la quale, nei primi anni della sua carriera in MotoGP, tritava gli avversari. Anche quando non aveva, come sanno bene nella Ducati dell’era Dovizioso, la moto più competitiva del lotto.

Non ce l’ha neanche adesso, al netto delle polemiche sulla differenza fra la Ducati di quest’anno, la GP24 e quella dell’anno prima, che guida, ma a quattro anni dall’incidente che ha fermato la sua parabola ascendente, a Jerez, possiamo dire che non ha perso una scintilla della sua magia.

C’è poco da fare: la MotoGP con lui in pista è più divertente. Chiacchiere sulla classe regina noiosa e dove non si sorpassa più, schiava dell’aerodinamica, non pervenute.

Discorsi sulla necessità assoluta di partire davanti per fare belle gare, scomparsi.

Polemiche sulla impossibilità di preservare la gomma anteriore partendo nella pancia del gruppo per l’impossibilità di tenerla alla giusta temperatura, assenti.

Assistiamo al ritorno del re, e poco importa se, nel frattempo, non ha più la corona sulla fronte e se qualcuno, testardo, ha fatto finta di non riconoscerlo. Con la gara di oggi abbiamo assistito ad un atleta che tornato sulla pedana ha riposizionato l’asticella esattamente nello stesso punto in cui era quattro anni fa. E sì, nel frattempo abbiamo avuto tre campioni del mondo, Mir, Quartararo e Bagnaia, ottimi piloti che però, a ben vedere, non si sono mai scontrati direttamente nemmeno l’uno con l’altro. Già perché il Pecco del 2022 ha trovato sulla sua strada Fabio con una Yamaha in caduta libera.

A ben guardare l’unica stagione in cui si sono affrontati, il francese, l’italiano e lo spagnolo è stato il 2021, in cui hanno finito il mondiale nell’ordine.

E cosa abbiamo detto in quegli anni? Che la MotoGP stava diventando noiosa.

Naturalmente le corse sono le corse e non si può dire, oggi, che con Marc Marquez in pista, in quegli anni, l’esito dei Gran Premi avrebbe potuto essere diverso. Non è nemmeno logico porsi questa domanda. Ma chiunque, oggi, non riconosca che la MotoGP con Marquez sulla linea di partenza è un altro spettacolo, o mente o semplicemente è ancora con la testa al passato.

Leggo, ancora ed ancora ed ancora, ‘tifosi’ che parlano del karma e del 2015 e dico: ma state bene? Il motociclismo, come disse giustamente Max Biaggi al termine di una gara infuocata ad Hockenheim, ‘non è musica classica’. E’ hard rock.

Se, seguendo il motociclismo, siete fermi al ‘tifare contro’ e additate chi non la pensa come voi come tifoso, bene, non sappiamo come farvi cambiare idea. Va al di là delle nostre forze.

Durante il mio periodo il F1 tifavo Senna, ma rispettavo Prost. E come ha detto recentemente Alain, al netto delle porcate reciproche che si sono fatti quei due, senza l’altro non sarebbero stati gli dei del volante che abbiamo conosciuto.

 

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