Nella notte rossa di Bologna, le due stelle che brillavano sul palco erano quelle di Bagnaia e Bautista. Alle loro spalle, però, ce n’era un’altra. Gigi Dall’Igna è il Direttore Generale di Ducati Corse, il papà della Desmosedici e della Panigale V4 e, da buon genitore, non poteva essere più fiero delle sue creature. “Servono tanta fatica e tanto lavoro per riuscire a raggiungere questi risultati, ma quando ci si arriva la soddisfazione è incredibile” sorride l’ingegnere veneto.
Quando hai capito che sarebbe stata la stagione giusta?
“Questo è stato sicuramente un anno d’oro, ma capisci che è quello giusto solo quando vinci. Le gare di moto sono sempre imprevedibili e può succedere di tutto, da un problema tecnico a una scivolata magari stupida che possono compromettere a tutto. Oppure perdere un’ala, come è successo a Valencia a Bagnaia. Fino alla fine non si può essere tranquilli e abbiamo faticato fine alla fine”.
Bagnaia ha recuperato 91 punti a Quartararo: anche questo è un record.
“La fatica è sempre la stessa, sia che uno ci creda sia che uno non ci credi. Quando ci credi, però, trovi il modo di risolvere i problemi, altrimenti hai perso ancora prima di partire”.
Sei più affezionato alla Desmosedici MotoGP o alla Panigale SBK?
“È come chiedere a un papà quale figlio preferisca, è una domanda a cui non si può rispondere. Sono belle entrambe ed entrambe mi hanno dato una soddisfazione incredibile”.
Hai consigliato ai tuoi collaboratori di riguardare tutto quello che avete fatto quest’anno e di riemozionarsi. A te cosa ha emozionato di più?
“Pensare a tutta la fatica che c’è dietro a questi risultati. C’è tanta grinta da parte di tutte le persone di Ducati”.
Bagnaia vorrebbe portare la Ducati alla 8 Ore di Suzuka, tu cosa ne pensi?
“È un sogno bello e interessante, spero di permettergli di realizzarlo. Non sarà facile perché ci sono un po’ di problemini tecnici da risolvere per fare bene una cosa del genere, ma mi piacerebbe fare un dream team per Suzuka. Non penso se ne parlerà per il 2023. Il 2024? Sono cose che richiedono tempo per essere gestite bene, non ha senso partecipare a una gara del genere se non c’è la possibilità di fare bene”.
In MotoGP eri abituato agli avversari che cercavano di tarparti le ali, ora anche quelli in SBK si lamentano. Pensi la Ducati faccia paura?
“Fa parte del loro gioco. Io quando dovevo rincorrere, onestamente ho ragionato e agito in maniera diversa, non ho mai chiesto la penalizzazione di qualcuno o di bandire delle soluzioni tecniche. Evidentemente in questo mondo siamo stati diversi”.
I rivali dicono che la Ducati è la miglior moto, ma sembra abbiate anche i migliori piloti: Bagnaia, Bastianini, Martin, Bezzecchi e altri.
“Qualche anno fa abbiamo deciso di puntare sui giovani e ne abbiamo tanti perché con una politica del genere si deve allargare la banda. A me piace lavorare sui giovani, ma può essere un rischio perché possono perdersi per strada, non concretizzare il loro talento. Abbiamo deciso di aumentare il numero di moto e piloti in pista ed è una strategia che ha pagato. Abbiamo scelto bene e ora ci troviamo con una base di piloti importanti. Siamo pronti per dare loro quello che serve per potere dimostrare tutto il loro talento”.
Vedremo ancora a lungo 8 Ducati in pista?
“È chiaro che tutto gioca contro di noi. Le Case prendono dall’organizzatore una quantità di denaro importante per avere un team satellite e noi, avendo più di una squadra privata, dobbiamo offrire loro la nostra moto con uno sconto. Sarà difficile che riusciremo ad andare avanti ancora tanto tempo con 8 moto, ma finché potremo continueremo”.
Qual è il prossimo sogno?
“Cerchiamo intanto di riconfermarci, cosa che mi sembra già molto difficile. Cerchiamo di utilizzare tutti i nostri neuroni per raggiungere questo obiettivo”.
Il prossimo anno dovrai pensare anche alla MotoE.
“Per costruire quella moto siamo partiti da un foglio bianco e poche volte nella vita di un progettista capita di farlo, quindi ha il suo fascino”.
Ti farai un regalo speciale per le feste?
“Sicuramente starò con la mia famiglia, mi riguarderò tutto quello che abbiamo fatto e passerò un po’ di tempo con gli amici, che sono una parte importante nella vita di una persona”.