“Mercoledì ci sarà una conferenza ufficiale del Governo e potremo dare tutti i dettagli sulla joint venture fra Tanal e la VR46”, questo ci diceva il principe Abdulaziz bin Abdullah Al Saud giovedì scorso. Il giorno della verità è arrivato, ma tutto tace. Non sono arrivati comunicati ufficiali e non si sa nemmeno quando sono previsti, “bisogna attendere” dicono gli uomini del principe.
La pazienza è la virtù dei forti, ma in questo caso anche Giobbe rischierebbe di perderla. Il comunicato ufficiale dell’ingresso del team VR46 in MotoGP con il finanziamento di Tanal Entertainmente Sport & Media è del 24 giugno (poco più di due mesi fa), mentre il 25 marzo era stato annunciato l’accordo di collaborazione tra la struttura di Valentino e la holding saudita. Di acqua sotto i ponti ne è passata, ma i dettagli dell’accordo sono ancora avvolti nella nebbia. Soprattutto per quanto riguarda il title sponsor, Aramco, considerate alcune smentite arrivate da una società di consulenza collegate all’azienda (Brunswick Group) e dal Ceo di Aramco Overseas Talal Al Murri. Anche se, bisogna notare, non è invece mai arrivato un comunicato ufficiale dal colosso petrolifero e tantomeno una diffida a utilizzare il proprio nome.
Giovedì scorso, il principe aveva fatto sapere il valore dell’accordo (“18 milioni di dollari a stagione per 5 anni” aveva dichiarato il suo uomo di fiducia Marco Bernardini) e assicurato che la fideiussione bancaria a favore della VR46 sarebbe arrivata in settimana.
In questo momento, però, non ci sono né un comunicato ufficiale da parte del governo saudita né i soldi e questi ritardi creano grossi problemi. Perché il 2022 è alle porte e questo è il momento di avere certezze per pianificare al meglio la stagione, soprattutto quando bisogna mettere in piedi un team da zero, come nel caso della VR46.
Comunque si risolva questa situazione, il team di Valentino si farà. Già prima dell’accordo con Tanal (che esiste ed è stato firmato, come hanno dichiarato entrambe le parti) la VR46 aveva un gruppo di partner pronti a investire nel progetto e la loro idea non è cambiata. Logicamente, i 18 milioni di dollari all’anno avrebbero permesso di costruire una struttura in grande stile, ma anche senza non ci saranno problemi a correre nel 2022.
Bisogna però capire in fretta come procedere e a Tavullia, logicamente, si stanno preparando al peggio e hanno pronto un piano B, che in realtà sarebbe l’A, cioè quello originale prima dell’arrivo di Tanal.
Ci sarebbe un contratto da sciogliere, ma in caso di inadempienza di una delle due parti (come la mancata fideiussione) questo non sarebbe un problema. A quel punto, Tanal scomparirebbe e si comincerebbe a ricostruire il team su altre basi.
In questo momento i dubbi rimangono e c’è sempre meno tempo, anzi forse è già scaduto. Anche se come detto dal principe si tratti solo di ritardi burocratici, la VR46 deve prendere una decisione a breve.