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MotoGP, Uccio: "barba finta il giovedì e vittoria la domenica: il Mugello di Rossi"

Salucci racconta il rapporto tra Valentino e il GP di Italia: "nel 1994 ci lasciarono fuori senza pass, due anni dopo la prima vittoria. Sarà l'ultimo Mugello di Vale? Il rischio c'è, ma mi auguro di no"

MotoGP: Uccio: "barba finta il giovedì e vittoria la domenica: il Mugello di Rossi"

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Il Mugello non è un Gran Premio come un altro, soprattutto per Valentino Rossi che è stato per 9 volte delle colline toscane. Quella di questo fine settimana sarà la sua 25ª gara al Mugello (dal 1996 saltò solamente quella del 2010 per l’infortunio) e sarà in buona compagnia, con tanti suoi allievi in pista, per la prima volta in tutte le categorie. Al suo fianco, come sempre, avrà Alessio ‘Uccio’ Salucci, sua ombra nel box ma anche responsabile delle squadre della VR46.

Siamo in tutte le classi: Moto3, Moto2 e MotoGP - dice soddisfatto Uccio - Sono contento per i ragazzi del CIV, sarà molto importante per la loro crescita se prenderanno questa gara con la filosofia giusta. Devono cercare di guardare gli altri per migliorarsi, se invece vogliono provare a fare il mazzo a quelli del Mondiale… è tutto sbagliato, faremmo solo dei gran danni. Ho cercato di spiegarlo sia ad Alberto che a Elia, ma forse non gliene frega niente di quello che dico (ride). Spero che la prenderanno come un’opportunità per imparare”.

Con questo schieramento è veramente il Gran Premio di casa.
Per me e per Vale, che siamo vecchi, il Mugello è arrivato prima di Misano e sentiamo tantissimo questo GP. Siamo cresciuti qui, a partire dal 1996, è un appuntamento importante e avere 3 team, anzi 2 e mezzo, con tutti piloti italiani che abbiamo cresciuto noi da quando erano piccoli, è una soddisfazione immensa.

Qual è il tuo primo ricordo del Mugello?
Nel 1994 Vale andò lì in scooter e io, se ricordo bene, mi feci portare in macchina. Ho l’immagine di noi due davanti al paddock che aspettavamo Maurizio Vitali che avrebbe dovuto portarci due pass, ma non arrivò mai e glielo sto rinfacciando ancora oggi (ride). Andammo a vedere la gara alla Casanova Savelli e fu bellissimo vedere Schwantz e Doohan, Capirossi, Romboni e Biaggi, ricordo ancora quella vibrazione”.

L’anno dopo avevi già il pass.
Ma non grazie a Vitali! (ride) Vale correva l’Europeo, ma c’era un paddock separato. Poi, l’anno successivo, eravamo nel paddock del Mondiale”.

Qual è il tuo ricordo più bello di tanti anni di gare?
La prima volta è sempre speciale. Per me è memorabile la prima vittoria di Vale nel 1997 in 125, quando solo due anni prima aspettavamo il pass fuori dai cancelli”.

In tutto Valentino ha vinto 9 gare al Mugello, 7 di seguito. Cosa ha di speciale per lui il Mugello?
Forse perché è un pista difficile e tosta in cui si può fare la differenza, ci sono tante curve da raccordare e lì Vale era veramente forte: mi ricordo che alla Casanova Savelli, alle Arrabbiate 1e 2 non ce n’era per nessuno. Poi giocava anche l’extra motivazione della gara di casa, è un insieme di cose che fa la differenza”.

Ci sono degli aneddoti anche sulle notti del Mugello?
Ricordo il giovedì sera quando andavamo alla cena del Fan Club con Vale travestito con la barba finta. Parlo degli inizi anni 2000, al Mugello a quei tempi ci saranno già state 70.000 persone il giovedì sera, e noi andavamo in scooter incappucciati passando per le strade normali fino al ristorante. Sono ricordi che non dimenticherò mai”.

Non vi hanno mai scoperti lungo il tragitto?
“L’abbiamo fatto per una decina d’anni e qualche volta è capitato, per fortuna sempre alla fine della cena. È stata comunque un festa, ma dovevamo scappare in fretta, noi italiani siamo focosi (ride). Penso che siamo il pubblico numero 1, mi ricordo il boato ogni volta che Vale passava alla Casanova Savelli, dal box sapevo che era lì senza che fosse inquadrato dalle tv”.

C’è anche un brutto ricordo che riguarda il Mugello: il grave infortunio del 2010.
La pista più amica ci ha anche tradito, ma non do la colpa al Mugello. Vale si era fatto male prima, il 19 aprile, il giorno del mio compleanno, con il cross. Io ero a Valencia a correre in macchina, nella GT Open, e mi avevano chiamato dicendo che si era fatto male una spalla. Forse avrebbe dovuto operarsi, ma non c’erano i tempi per farlo, così i medici, insieme a Vale, avevano deciso di continuare. Però era malconcio, Lorenzo andava forte, è stato un insieme di cose. Vale faceva fatica nelle curve a sinistra e a questi livelli, quando non sei al 100% ma provi a dare il massimo, quell’extra che dai in più ti frega. È stata colpa del cross, non del Mugello (ride)”.

Che Gran Premio sarà per Valentino quello di questo fine settimana?
Dopo le prime gare di buio totale, dal test di Jerez Vale ha trovato qualcosa che gli è piaciuto e la Yamaha ha dato un po’ più di supporto in generale. Secondo me, con un weekend normale a Le Mans, avremmo potuto fare una bella gara. Speriamo di trovare al Mugello quelle stesse sensazioni, Vale è tornato a divertirsi, e potremo fare una bella gara. Il Mugello arriva nel momento giusto e anche il meteo sembra abbastanza stabile”.

C’è il rischio che questo possa essere l’ultimo GP del Mugello per Valentino?
Il rischio c’è, anche se io spero vivamente che non lo sia. Come ha detto, vuole aspettare prima di decidere, magari nella pausa estiva dove avrà più tempo. Sarà lui a farlo e le persone più vicine, come me e Albi (Alberto Tebaldi ndr) dovremo rispettare la sua scelta. La nostra posizione la conosce già: andare avanti un altro annetto (ride). La cosa importante, comunque, è divertirsi”.

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