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MotoGP, Miller: "Non credevo in me stesso, Lucy Crutchlow mi ha aiutato"

"Sono su un'ottovolante di emozioni, non riuscivo a credere di avere vinto. La gente dimentica in fretta il passato, io lavoro per essere una persona migliore"

MotoGP: Miller:

È difficile oggi trovare un uomo più felice di Jack Miller, lo è così tanto che quasi non ci crede. “Sono su un ottovolante di emozioni” ripete, indeciso se ridere o piangere. La sua prima vittoria con una Ducati è una scarica di sensazioni che non riesce a controllare. “Quella del duro, è solo una maschera, lo sanno tutti - dice - Quando ho passato il traguardo, alla prima curva ero felice, alla seconda piangevo, alla quinta urlavo”.

Salire su quel gradino del podio ha significato tanto per l’australiano che aveva iniziato nel modo più difficile la sua avventura in rosso: i risultati deludenti in Qatar, l’operazione al braccio per risolvere il problema di sindrome compartimentale, la caduta a Portimao. Ora tutti quei momenti sono stati cancellati.

Le ultime settimane sono state difficili per me - racconta - Mi sentivo frustrato, arrabbiato, non avevo fiducia in me stesso. Ora, come si dice, ho un nuovo life coach. Prima era mia madre, ma non funzionava bene, così ho trovato Lucy Crutchlow, la moglie di Cal. Nelle ultime settimane mi ha detto quanto valevo, anche questa mattina mi ha mandato un messaggio, a volte fa bene sentire certe cose, siamo umani. Cal? Lui non serve, mi dice solo cose che so già” scherza Jack.

Lucy aveva ragione perché Miller ha fatto vedere di che pasta è fatto.

Non penso di avere mai guidato in modo così preciso come oggi in tutta la mia carriera - continua il suo racconto - Era così tanto tempo che non mi trovavo davanti, ma la mia moto era fantastica e il lavoro fatto nel fine settimana ha pagato. Però non credevo di potere vincere, diciamo che l’ho capito solo all’ultima curva - scoppia di nuovo a ridere - Non riuscivo veramente a crederci perché si è realizzato un sogno, qualcosa a cui pensavo per il 90% del tempo. Quando sono arrivato in corsia box e ho visto tutti che mi applaudivano è stato veramente emozionante, mi spiace se ho fatto piangere qualcuno, ma ho cercato solo di essere me stesso”.

Jack negli ultimi tempi era stato messo in discussione e il fatto di non avere un contratto per l’anno prossimo non ha aiutato.

Avevo già iniziato a parlare con due aziende edili in Australia - ricorre ancora una volta all’ironia - Direi che ora va meglio. Il fatto è che in questo mondo tanti si dimenticano in fretta di quello che hai fatto in passato. Vale anche per Morbidelli, che oggi è qui con me sul podio, la gente non si ricorda che l’anno scorso è arrivato 2° nel Mondiale con una moto vecchia. C’è chi ha più rispetto e chi meno, ma io penso a fare il mio lavoro e a diventare la migliore persona possibile”.

Sembra esserci riuscito, ma non è stato un cammino facile. In tanti ricordano il suo passaggio direttamente dalla Moto3 alla classe regina.

“Non farei nulla di diverso, forse se adesso mi fossi già ritirato la penserei diversamente - sorride - Arrivare in MotoGP è difficile per tutti, chiedetelo anche a Franco e a Pecco. Quella è stata la mia strada, la mia opportunità e in tanti mi hanno aiutato a prendere la giusta direzione, perché ero molto giovane. Ha funzionato, non ho mai mollato. Negli scorsi giorni ho visto in tv delle immagini di me e Bagnaia qui a Jerez sul podio nel CEV, avevamo più o meno 13 o 14  anni, e oggi siamo qui, nel team ufficiale, primo e secondo. È incredibile”.

Ma tutto vero.

Devo ringraziare tanti in Ducati: Ciabatti, Domenicali, Dall’Igna, Tardozzi. Mi hanno sostenuto - sottolinea Jack - Non li ringrazierò mai abbastanza, per me vincere con questi colori è un sogno. Oggi è stato bellissimo e Pecco ha spinto veramente tanto negli ultimi giri, quando ho visto il mio vantaggio abbassarsi da 2 a un secondo mi sono detto: oh no, non all’ultimo giro!”.

Tutto è andato alla perfezione e adesso Miller ha solo un problema: come festeggiare pensando ai test di domani.

Magari li cancelleremo, ne parlerò con Gigi. Direi che la nostra moto va abbastanza bene su questa pista” l’ultima battuta.

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