Il Coronavirus, che non ha finora permesso di disputare il primo Gran Premio della MotoGP ha fatto altre vittime: le wildcard. La MSMA, l’associazione che riunisce le Case, ha infatti recentemente deciso che quest’anno non potranno gareggiare che i piloti titolari.
Il motivo è il solito: diminuire quanto più possibile il numero dei partecipanti ai Gran Premi.
Ciò significa che svanisce qualsiasi possibilità per Jorge Lorenzo di tornare a correre quest’anno, ma non solo, rimarranno a casa anche Michele Pirro per Ducati, Stefan Bradl per Honda, Sylvain Guintoli per Suzuki, Dani Pedrosa per KTM e Bradly Smith o Lorenzo Savadori per Aprilia.
Sempre ché uno dei due non sia promosso titolare, ancorché temporaneo, nel caso Andrea Iannone non riesca a correre.
Del resto a cosa servirebbe far correre un tester con lo sviluppo congelato? Si potrebbe dire che un certo grado di evoluzione è sempre possibile, ma evidentemente in questo momento è stato deciso di non complicarsi la vita ma vista così, dall’esterno, è un vero peccato per quei piloti che impiegano ore e ore a girare nei circuiti vuoti e aspettano con ansia l’opportunità di potersi confrontare con i colleghi in gara. Una possibilità che permette loro di mettere ‘in bolla’ con le prestazioni richieste dai piloti della top class.
“Non è una bella notizia - ha ammesso Michele Pirro - In teoria io da contratto avrei dovuto fare tre Gran Premi: i due italiani e Valencia, quindi in teoria sarebbe stato possibile, ma era nell’aria. Sarei rimasto stupito del contratto. Speriamo almeno che il CIV, con le due gare, riparta il 20 giugno al Mugello”.