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MotoGP, Crutchlow: il mio 100% non è stato sufficiente per il titolo, lo accetto

Il britannico: "Sono ancora veloce in gara, meno sul giro secco, ma non è questo il punto. Ho dolori dappertutto e voglio una vita normale. Rossi ha 40 anni ma non ha questi problemi"

MotoGP: Crutchlow: il mio 100% non è stato sufficiente per il titolo, lo accetto

Dopo Valentino Rossi è Cal Crutchlow con i suoi 34 anni il pilota più vecchio della MotoGP ma, al contrario del pesarese che pospone di anno in anno la data della sua ultima stagione continua a parlare  di quella che potrebbe essere à la sua ultima nel mondiale MotoGP.

"L'ho detto più e più volte che penso che il 2020 sarà il mio ultimo in MotoGP - ha detto Crutchlow a Speedweek - Non sono più veloce e come una volta, lo sono in gara, ma non nel giro secco. Tuttavia non so se continuerò dopo il 2020, e non è solo per l'incidente che ho avuto in Australia nel 2018. Sono tornato dopo ogni incidente, posso ancora ottenere buoni risultati come una volta, posso ancora vincere qualche gara ma ciò ha a che fare con i miei numerosi infortuni. Mi fa male dappertutto. E non sono un debole: darò sempre il mio 100%, finché avrò un contratto. Ma non so per quanto tempo voglio continuare con tutto questo. Potrei fermarmi dopo il 2020 e vivere una vita normale. Forse ci sono colleghi della mia età che non sentono alcun dolore...Valentino non sembra avere questi problemi. Ha 40 anni e apparentemente non si lamenta. Per me è diverso. Ho sempre dato il massimo per questo sport. Sono andato sempre al 100 per cento. Se questo non è sufficiente per vincere il titolo mondiale di MotoGP, posso accettarlo. Mi sono divertito molto nella mia carriera, nonostante gli alti e bassi".

Il problema per Cal è un recupero fisico ancora parziale.

"Voglio fare cose normali in futuro. Voglio portare mia figlia Willow a scuola. Voglio giocare con lei. Voglio essere in grado di camminare dritto. Non posso farlo in questo momento. Neanche posso fe are jogging. Voglio vivere una vita normale. Posso ancora andare veloce in moto. Non ha niente a che vedere con la mia paternità. Quando sono diventato padre, sono diventato più veloce. Nel 2013 alla Tech3 la mia moto è stata facile da guidare, ho ottenuto ottimi risultati. Oggi sono più bravo e più veloce di allora come pilota. Ma ho una moto che è difficile da guidare. E la concorrenza è diventata più forte e migliore".

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