Dopo un weekend spagnolo da dimenticare, Jack Miller ha cominciato con il piede giusto quello francese. Dodicesimo al mattino, il pilota del team Prima Pramac ha chiuso le pre-qualifiche in sesta piazza, affermandosi secondo miglior portacolori Yamaha. Un risultato che dalle sue parole sembra avergli dato molto morale.
"E' stata una buona giornata. E'sempre positivo quando si passa direttamente in Q2 - ha confidato - Mi sono sentito bene sin dal mattino. Avevamo proprio bisogno del test di Jerez perché ci serviva provare un po’ di cose su un tracciato più consueto o comunque più tecnico e con maggior grip rispetto al layout particolare di Malesia e Thailandia. Diciamo che non poteva capitare in un momento migliore, certo, un paio di giorni prima sarebbe stato ancora meglio, ma sono contento del passo avanti che abbiamo fatto e della risposta della moto, soprattutto se si considera che a Le Mans non è scontato ottenere un buon feedback. Abbiamo pure verificato alcune soluzioni che avevamo provato nel test di Buriram. Peccato solo che quando stavo facendo un ottimo giro le bandiere gialle mi abbiano rallentato, ma alla fine sono riuscito a completarne un altro in solitario sull’1’30”6 che mi ha soddisfatto. Bene anche il comportamento della moto con le gomme usate. Il passo già al termine delle libere 1 con le medie era ottimo. Anche se niente a che vedere con quello di Marquez, sono contento di quanto fatto".
Malgrado un esito confortante, il labor limae è d'obbligo. “Credo ci siano delle zone in cui posso ancora progredire come le curve 9 e 10, oltre all’ultima , ma complessivamente siamo andati forte in tutte le aree, dal time attack, al ritmo, fino alle sensazioni in sella. In Spagna abbiamo lavorato molto sull’anteriore in termini di angolo e inserimento e qui si sono visti i risultati. Sinceramente stamane con la soft davanti ero un po’ scettico per via del fatto che non riuscivo a sollevare il posteriore in frenata, un sintomo di scarsa fiducia, invece al pomeriggio con la media e la dura le cose sono migliorate, in particolar modo nelle curve 8, 9 e in quella finale", ha affermato.
E a proposito di un minor calo degli pneumatici 2025 l’australiano ha sostenuto: “Qui sembrano funzionare, ma pure in Spagna si erano ben comportati anche se non ho fatto molta strada tra la Sprint e il GP. Su questa pista, comunque, niente da dire considerato che ho fatto 17 giri con le morbide. Ancora non ho girato abbastanza per capire la risposta sulla distanza di gara, ma penso che per sabato la mescola soft possa essere la scelta giusta perché riesce a tenere il ritmo. Il grip sarà un'altra questione cardine. Ci stiamo ancora lavorando. In uscita di curva 6 la moto va molto bene, ma alla 7 dovevo quasi fermarmi e puntarla verso l'esterno del tracciato per poi tirarla su in fretta e cercare trasferire il peso dietro a favore di guidabilità e aderenza".