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MotoGP, Aleix Espargarò: "il modo in cui guida e si diverte, fanno di Marquez un mostro"

“Austin? Puoi permetterti di giocare quando hai la fiducia di Marc. Adesso è imbattibile. La Honda? non ha niente di uguale al primo test di Barcellona. Sono orgoglioso ed emozionato di vestire i colori HRC, Stiamo cercando di costruire il miglior puzzle possibile"

MotoGP: Aleix Espargarò:

Per Aleix Espargaró non poteva esserci occasione migliore di questo Gran Premio di casa a Jerez de la Frontera, per tornare a vestire i panni del pilota. Portando in gara, per la prima volta, la Honda RC213V che sta collaudando da questo inverno. Da quando ha iniziato questo nuovo capitolo della sua carriera, in qualità di tester Honda e non solo.

“Com’è la vita da collaudatore? Molto diversa. Sono pilota e ciclista e sono molto contento, mi sto davvero godendo la vita. Sto vivendo ciò che sognavo, la miglior vita che potessi avere, trascorrendo più tempo con la mia famiglia, andando molto in bici ed essendo parte di HRC. Vestire questi colori in un Gran Premio mi rende un po’ nervoso a essere sincero, perché è veramente un sogno per me. È incredibile”, ha detto il maggiore dei fratelli Espargaró. 

Guardare da casa la gara d’apertura della stagione in Thailandia è stata sicuramente un’esperienza diversa per lo spagnolo, convinto però di aver preso la giusta decisione ritirandosi dalle corse.

“È stato molto strano perché ho corso per 20 stagioni, ma devo dire che ho capito di aver preso la decisione giusta. Perché ero molto rilassato, mi sono goduto le gare e quando poi, in America, ho visto quello che è successo in griglia, ho detto a mia moglie che ero fortunato a non essere lì” ha raccontato Aleix, non certo impaziente di tornare a calcare lo schieramento di partenza: “In realtà, non era nei miei programmi gareggiare in questa stagione, ma Honda ha voluto che corressi per provare le parti in un weekend di gara. Credo sia la cosa giusta, ma io sto più che bene provando parti, andando in bici, e facendo parte del test team. È sufficiente per me. Altre wild card? Al momento correrò a Jerez e forse ce ne sarà un’altra. Non si sa mai che possano essere tre. Anche Nakahgami vuole correre e ho detto a Honda che se vuole, può fare più gare di me. Non è questione di contratto ma di fare il nostro lavoro al meglio. Se c’è qualche novità devo provare in gara è benaccetta, ma non ho in programma di fare molte wild card”.

Commentando il caos sulla griglia di Austin ha aggiunto:  “In realtà ho visto poi in video che non sapevano com’era veramente il regolamento. Pensavano di essere stati molto svegli in griglia, ma non lo sono stati. In ogni caso, posso dire che Marc Marquez è ad un livello incredibile adesso. Tutti dicono che è più veloce che mai. Ma oltre a quello, lo è anche il modo in cui analizza le gare. Guardando la corsa in Qatar ho detto che era impossibile che non vincesse. Il modo in cui controlla le gare, si approccia al weekend, e il modo in cui guida e si diverte,  fanno di lui un mostro. È imbattibile in questo momento. Ha la squadra migliore, la miglior moto e la miglior fiducia della sua carriera e può fare questi giochi in griglia. Perché quando sei così sicuro di te stesso puoi rischiare e giocare. Gli altri piloti erano nervosi, mentre lui era lì a riflettere. Chapeau a Marc”.

Tornando a guardare verso il suo box, Espargaró ha parlato della realtà che ha trovato in Honda.

“È più o meno come me l’aspettavo - ha ammesso - Nel primo test a Barcellona e poi in quello a Jerez, ho fatto un po’ fatica a capire, perché la moto era diversa ogni volta che ci salivo. Avevo una moto diversa da quella dei piloti ufficiali e c’erano un mucchio di altre cose. Honda è un grande marchio, con tante risorse, lavora molto e ha tanto personale, ma forse a volte questo non è il sistema migliore. Quello che abbiamo cercato di fare durante l’inverno insieme ad Albesiano è stato di costruire un puzzle con le parti migliori che avevamo e non è stato facile, perché avevamo molte cose. Ho lasciato la Malesia con una base che mi piaceva molto e che non era molto lontana dalla miglior Aprilia che avevo guidato un paio di mesi prima. Sicuramente, ci serve di più. Honda sta lavorando sodo per migliorare la moto, ma credo che la base con hanno iniziato la stagione sia più che accettabile”.

Portare avanti lo sviluppo della moto sarà proprio il principale obiettivo del catalano anche davanti al pubblico di casa

“Sono qui per fare dei test. Sono completamente concentrato sul mio lavoro e anche se volessi fare il risultato sarebbe molto difficile, perché sono passati tanti mesi dall’ultima volta ho messo la gomma morbida e mi sono preso dei rischi o che sono sono nell’ottica di un weekend di gara. Da pilota HRC devi dare il 100% e darò ovviamente il massimo, ma la miglior ricompensa che posso avere in questo momento è che Joan e Luca siano competitivi. Amerei che potessero presto lottare per il podio, perché significherebbe che sto facendo un gran lavoro e sto migliorando la moto”, ha sottolineato.

Due delle aree più critiche evidenziate dai piloti ufficiali sono la mancanza di velocità massima e il fatto che sia difficile gareggiare con la Honda, per quanto sia una moto bella da guidare. 

“Un passo alla volta. Ho detto a Mir e Marini in Malesia che la moto ha una buona base, ma non è ancora a un livello tale da poter lottare per podi e vittorie. Sono molto contento di ricevere i loro commenti dopo prove e gare. Soprattutto quelli di Mir, che è tornato a divertirsi. Questo è il primo passo e la cosa più importante - ha osservato - Sappiamo di dover lavorare sul motore. Stiamo lavorando duramente e la mia Honda questo fine settimana sarà piuttosto diversa dalla loro in questa zona. Speriamo di poter migliorare e dar loro delle soluzioni con cui avere più velocità e poter superare nei weekend di gara”.

Quanto è cambiata la RC213V dalla sua prima presa di contatto a Barcellona?

È completamente un’altra moto, perché a Barcellona ho guidato una moto con un telaio diverso, una diversa elettronica, un’altra distribuzione dei pesi e un altro motore. L’abbiamo già cambiato due volte da allora. Honda sta lavorando duramente e stiamo cercando di costruire il miglior puzzle possibile: niente è rimasto uguale alla moto di Barcellona. Abbiamo migliorato ogni cosa. Abbiamo acquistato stabilità e performance del motore, con il nuovo propulsore che abbiamo usato in Malesia. Anche se i piloti sentono che dobbiamo ancora migliorare, è sicuramente meglio dell’anno scorso e avremo delle nuove aggiunte anche questo weekend. Proveremo della nuova aerodinamica, che non ho ancora usato ma è molto diversa e dovrebbe aiutare a far curvare meglio la moto nelle prossime gare - ha spiegato Aleix - Lavoriamo molto ed è fantastico far parte di questo progetto, perché sono molto concentrati e ti danno ciò di cui hai bisogno. È solo questione di tempo perché Honda torni di nuovo al vertice”. 

Il collaudatore Honda ha poi concluso con una battuta sul fatto che il suo grande amico Jorge Martin non potrà dividere la pista con lui in questo Round. 

“È davvero triste. Ho parlato con Jorge questa mattina. Ha commentato una storia che ho postato su Instagram dicendomi che era molto triste non poter essere qui con me questo weekend, perché sarebbe stato fantastico correre insieme. Lui con il numero 1 e io con la Honda. Sono molto preoccupato per lui, perché era in cima alle montagne russe giusto un paio di mesi fa e adesso è in ospedale in Qatar - ha affermato - È molto triste per lui, ma è giovane e non deve pensare a ritornare, ma soltanto al suo corpo e a fare un reset della sua mente. Ha 27 anni, ha tanto tempo, una bellissima squadra e una moto molto competitiva. Sta dubitando del fatto di essere di nuovo competitivo, ma gli ho detto che volerà e che sarà molto veloce. Basta che guardi Ogura nella sua stagione di debutto. È solo questione di tempo”.

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